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    Carpimania: dopo il disastro a Empoli, il Carpi aspetta la Fiorentina a Coverciano

    Carpimania: dopo il disastro a Empoli, il Carpi aspetta la Fiorentina a Coverciano

    • Gabriele Pasca
    Non è stata una pratica scontata per l’Empoli, almeno nel primo tempo, ma alla fine non c’è stata storia. Si interrompe al Castellani la cortissima striscia positiva che aveva visto i ragazzi di Fabrizio Castori espugnare il Ferraris contro il Genoa e passare indenni tra i fuochi rossoneri, ospiti in casa, al Braglia, incassando un più che onorevole pareggio. Ci ha pensato la squadra di Giampaolo a frantumare i sogni di gloria di una formazione, all’apparenza, in ripresa.

    Dicevamo, una pratica non proprio scontata perché la partita ha corso due piani differenti, quasi due diverse partite, e lo spartiacque è stato il duplice fischio dopo i primi quarantacinque minuti. Nel primo tempo è stato il Carpi a giocare, partendo bene, anzi, forse meglio della formazione toscana, non concedendo nulla in fase difensiva e riuscendo a verticalizzare bene. L’idea di Castori, semplice ma azzeccata, era quella di ingabbiare Saponara tra le prime due linee (la formazione vedeva un classico 4-4-1-1), impedendogli di compiere le classiche prodezze alle quali, ormai, siamo abituati. Mancando la spinta propulsiva di un giocatore così fondamentale, l’Empoli non si è visto per gran parte del primo tempo, lasciando al Carpi le prime ghiotte occasioni, come all’11’, con l’azione personale di Matos, al 15’ con il colpo di testa di Lasagna (servito sempre dal numero 7 brasiliano) e al 17’ con un altro tiro di Matos, di poco fuori lo specchio della porta. L’Empoli riuscirà a rinsavire solo a fine primo tempo con due azioni di Saponara che, però, non trovano la porta.

    Tutto è cambiato dopo il the caldo bevuto negli spogliatoi, quando, trascorsi appena 36 secondi dall’inizio della ripresa, Maccarone, con azione personale incominciata e conclusa da lui, si trova da solo di fronte al povero Belec, siglando il gol del vantaggio. Da quel momento in poi saranno quindici minuti di smarrimento totale per ii biancorossi, trovatisi ad assistere ad ulteriori due gol, quasi in sequenza e così ravvicinati da non concedere a Castori neppure il tempo di effettuare un cambio. A partita praticamente archiviata, non è servito a nulla neppure il piglio di Borriello, partito in panchina, rimasto digiuno di gol.

    Cosa possa essere successo ad una squadre che sembrava aver trovato la strada giusta non si sa. Può anche darsi che si sia trovata ad affrontare l’avversario sbagliato al momento sbagliato. Teniamo presente che questo Empoli è riuscito a fare meglio di quanto perfino Sarri fosse riuscito a fare. Certo, forse non è solo merito di Giampaolo che, ammettiamolo, ha trovato un ambiente già collaudato e “pronto all’suo”, ma tant’è.

    Ora il buon Fabrizio Castori ha pensato bene di trattenere la squadra a Coverciano, in ritiro, e, nonostante le malelingue provino a mettere pressione, questa scelta era abbondantemente conosciuta, quantomeno tra i giornalisti. Mercoledì si dovrà combattere un’altra battaglia, quella di Coppa Italia, contro la Fiorentina di Paulo Sousa, reduce da una sconfitta netta contro una Juventus rientrata prepotentemente nella parte altissima di classifica. Le incognite saranno due, quindi: i Viola vorranno dimostrare fin da subito di esserci, non concedendo nulla al Carpi, anche dal punto di vista della formazione, oppure scenderanno in campo con le seconde linee per preservarsi in vista della partita contro il Chievo che ha dimostrato un miglioramento notevole in quest’ultima fase di campionato? In entrambi i casi il Carpi dovrà dimostrare di esserci, non solo con la testa ma, soprattutto, con il gioco, nella speranza di bissare il successo dello scorso turno contro il Vicenza.

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