Caro Niang, per essere come Balotelli serve ben altro: segnare e vincere
"Non mi paragonate ad Henry o a Balotelli, io sono Niang e basta. Sono qui per dimostrare il mio valore già da subito non mi sento un colpo del futuro. Il mio sogno? Voglio vincere il Pallone d'oro". Mbaye Niang si presentò così, un paio di settimane fa, nel giorno del suo arrivo al Milan.
Dopo pochi giorni in maglia rossonera, ieri è arrivata la prima smentita: Niang è come Balotelli, almeno fuori dal campo. Perché guidare a 17 anni senza patente, e poi spacciarsi per il compagno di squadra Bakaye Traorè dopo essere stato beccato dalle forze dell'ordine, è una vera e propria 'balotellata', oltre che un reato.
Ma il giovane ex Caen è bene che impari presto una cosa: per assomigliare a Balotelli, non basta fare follie fuori dal campo, ma è necessario anche segnare e vincere in campo. Perché SuperMario è un ragazzaccio, ma a 22 anni ha già vinto di tutto e di più, dal primo scudetto con l'Inter a 18 anni fino alla doppietta contro la Germania in una semifinale europea, passando per altri due scudetti, una Champions League, una Premier League, una FA Cup eccetera.
Quindi, caro Niang, non rinneghi il paragone con Balotelli, ma faccia di tutto per assomigliargli per quello che l'attaccante del Manchester City e della Nazionale fa dentro al campo (cioè, spesso e volentieri, segnare e vincere), e non per i suoi comportamenti (a volte discutibili) nel tempo libero. Anche perché avete entrambi lo stesso obiettivo: vincere il Pallone d'Oro...