Caro Milan, Kakà lascialo là
Il Milan farà di tutto per riportare Kakà a Milanello. Proverà a prenderlo gratis, proverà a chiedergli una riduzione sensibile dell'ingaggio, proverà a convincere Perez a non opporre troppa resistenza. Le proverà tutte, ormai è chiaro detto e stradetto. Ma la cosa che non è chiara ai tifosi rossoneri, sotto morfina dopo le partenze dei senatori di Ibra e Thiago Silva, è questa: a cosa serve Kakà al Milan?
La risposta più semplice e forse anche la più esatta è anche la più immediata: a niente. Sarebbe un acquisto da libro Cuore, una pastiglietta da far ingerire ai pochi abbonati per provare a prenderli sulle emozioni. Le minestre riscaldate però non sono mai riuscite bene neppure a Milanello. Sacchi, Capello, Shevchenko. Tutti ritorni da fazzolettini bianchi o poco più.
Il coro ormai storico "non si vende Kakà" potrebbe diventare un "non ci serve Kakà" perché, nonostante le dichiarazioni di facciata e l'accordo un po' forzato con la dirigenza, Max Allegri di Kakà non saprebbe che farsene. I trequartisti sono Boateng ed El Shaarawy. Giocatori fisici, con inserimenti decisi e devastanti senza palla al piede il più delle volte. Niente a che vedere col miglior Kakà, figurarsi con quello degli ultimi anni.
E allora si pensi alla difesa (Yanga-Mbiwa), a una punta (Matri?) e perché no a un regista difensivo. Ma non a Kakà. "Il fenomeno lascialo là..." giusto per intonare un altro coro storico...