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  • Caro Agnelli, dedichi a Scirea lo stadio della Juve

    Caro Agnelli, dedichi a Scirea lo stadio della Juve

    • Xavier Jacobelli - Direttore www.quotidiano.net

    Torino, 8 settembre 2011, la Juve inaugura il suo nuovo stadio, il primo di proprietà di una società professionistica italiana di serie A. L'impianto è bellissimo, moderno, degno del club e dei tifosi della squadra più scudettata dì'Italia. Un'opera splendida che ha avuto in Antonio Giraudo il suo promotore. Quando dirigevo Tuttosport, l'allora amministratore delegato venne a trovarci in redazione per illustrare ai lettori "il sogno di una vita". Era il 1998. Ci sono voluti tredici anni, fra pastoie burocratiche e ostacoli di ogni ordine e grado per abbattere quello che Gianni Agnelli chiamava il Frigorifero (Delle Alpi) e per costruire la nuova casa bianconera.


    Le vicende di Calciopoli sono una cosa e vedremo quando e come si concluderà definitivamente l'iter processuale penale che riguarda l'ex braccio destro di Umberto Agnelli. Ma, nel giorno del gran galà di Juventus Stadium, è giusto ricordare tutto il lavoro e tutti gli sforzi che Giraudo ha profuso per coronare il sogno condiviso con milioni di sostenitori bianconeri

    Tredici anni: sicuramente, nella repubblica delle banane la burocrazia è più veloce rispetto al nostro meraviglioso Paese dove la Casta della politica se ne frega del calcio, qualunque sia il colore dei governi, delle maggioranze e delle opposizioni. Tanto che, da oltre tre anni, in Parlamento dorme il disegno di legge per costruire nuovi impianti a costo zero per i contribuenti e dormono anche i presidenti che di nuovi stadi avrebbero bisogno come il pane.

    Francesco Calvo, nuovo direttore commerciale della Juve, ha annotato: "L'anno scorso la società ha registrato introiti da stadio per 11,5 milioni di euro; nella prossima stagione l'obiettivo è raggiungere già quota 32 milioni di euro, passando dall'8 al 20% del fatturato. La media europea è del 26%, quella italiana scende al 13%, ma abbiamo margini di crescita".

    Per comprendere la grandezza dello sforzo juventino bisogna dare i numeri: 41 mila posti in un impianto la cui superficie si estende su 355 mila metri quadrati (90 mila metri quadrati per lo stadio, 30 mila di aree verdi, 34 mila di aree commerciali, 4 mila posti auto); 2 gli anni di lavoro, scattato nel luglio 2009 dopo la demolizione della cattedrale Delle Alpi; 40 mila metri cubi di calcestruzzo, riciclati come 5 mila tonnellate di acciaio, 30 tonnellate di alluminio e 2 mila metri quadrati di vetro.

    122 milioni il costo dell'opera: 22 milioni arriveranno dalla cessione dell'area commerciale a Nordiconad; 60 milioni sono stati garantiti dal mutuo contratto con iol Credito Sportivo; 75 milioni sono già stati assicurati dalla cessione alla società Sportfive dei diritti per il nome commerciale dell'impianto.

    Ecco, qui sta il punto che ci preme. La Juve ha fatto benissimo a vendere al miglior offerente la possibilità di chiamare la nuova casa bianconera con il marchio che verrà prescelto, incassando una valanga di denaro. Ma, al presidente Andrea Agnelli, attento custode della storia e del blasone bianconero, formuliamo una modesta proposta: fatta salva la denominazione commerciale, nulla le vieta di intitolare la nuova, fantastica dimora a Gaetano Scirea, del quale abbiamo appena ricordato il ventiduesimo anniversario della scomparsa (Babsk, Polonia, 3 settembre 1989: il Capitano aveva soltanto 46 anni).

    Oggi, come ieri, come domani  (e per questo non parliamo di lui al passato, perchè egli è vivo nei cuori di chi lo ha amato, conosciuto, ammirato), Scirea è  uno dei migliori esempi di classe, stile, tecnica, correttezza, fair-play, etica, serietà che letteralmente continua a illuminare il nostro calcio. Il tempo che passa non cancella, semmai ingigantisce la sua figura. Gaetano è un simbolo dell'Italia che amiamo e non soltanto dell'Italia del pallone: se, per esempio, nel Palazzo della politica ci fossero molti più Scirea e molti meno cialtroni, staremmo tutti molto meglio. Ma questo è un altro discorso.

    Scirea è un eroe dello sport, della Juve e della Nazionale: merita che il nuovo stadio bianconero porti il suo nome.
     


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