Uscirà esattamente fra una settimana, con presentazione ufficiale il 28 maggio prossimo alle ore 18:30 presso il Caffè Cristallo di Empoli, l’autobiografia dell’ex attaccante anche di Sampdoria, Fiorentina ma soprattutto protagonista nel club azzurro toscano da anni guidato da Fabrizio Corsi, Carmine Esposito. Scritta insieme alla giornalista Michela Lanza, già protagonista di libri sportivi quali quelli sulla storia calcistica di Vincenzo Montella, o del pugile Leonard Bundu, l’autobiografia di Carmine Esposito, intitolata Undici rose blu, è un connubio di vicende: dalle possibilità economiche limitate nella famiglia di origine ad una sorella down, passando per il terremoto, iprimi calci ad un pallone e le tante porte chiuse in faccia. Poi per Esposito il Napoli, Diego, il mare e i lupini sugli scogli a Mergellina. E ancora il numero 11, le rose e il colore blu, che lo hanno contraddistinto nella vita e nel calcio. Come fossero i simboli del suo destino. Infine una serie infinita di nomi e ricordi: dal patron Sibilia al presidente Corsi, dal tecnico dei tecnici Spalletti al capitano Baldini, dal talento di Cappellini all’amicizia con Martuscello, Guarino e Giampieretti, dalla stima nei confronti di Bianconi a quella nei confronti del Trap e di Antognoni, dalla disponibilità di Batistuta alle sigarette di Rui Costa, dai ritardi di Edmundo alla simpatia di Oliveira. E ancora le frasi in napoletano di Repka, la passione di Cecchi Gori, gli scherzi fatti con il genio di Flachi e la signorilità di Mantovani. È questa la lista dei pezzi di un puzzle che, finito, diventa la storia semplice e povera di Carmine Esposito. La storia di un operaio del pallone che ha deciso di raccontarsi senza censure, aggiungendo un pizzico di pepe e una quantità smisurata di simpatia.