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    Carli racconta Eder a CM: 'Lo scovai in Brasile, Fiorentina beffata in 24 ore'

    Carli racconta Eder a CM: 'Lo scovai in Brasile, Fiorentina beffata in 24 ore'

    È il 2005, Brasile, Criciuma. La squadra locale è in terza divisione ma tutti parlano di un gioiello: Éder Citadin Martins, per tutti Éder. Oggi è l'uomo copertina dell'Italia che batte la Svezia e vola agli ottavi dell'Europeo grazie al passaporto comunitario dovuto al bisnonno di Nove, vicino Treviso; all'epoca, gioca da talento fuori dal comune. E lo nota prima di tutti la Fiorentina con Pantaleo Corvino. Ma il blitz decisivo è dell'Empoli: l'attuale direttore sportivo Marcello Carli, in esclusiva per Calciomercato.com, racconta questa particolare storia di mercato.

    Direttore Carli, com'é andata davvero per Éder?

    "All'epoca lo voleva la Fiorentina, ma non poteva prenderlo per un problema di extracomunitari. E allora io che lo avevo notato ho approfondito il discorso per conto dell'Empoli: studiato, visto, apprezzato. E ho deciso di prenderlo con una mossa particolare".

    Cos'è successo?

    "Ho chiamato subito il mio direttore Vitale. E gli ho detto che quell'Éder lo avrei preso subito. Lui mi fa: 'Se ti fidi, Marcello... vai'. Ho chiuso l'acquisto in 24 ore: siamo montati su un aereo con Éder e il presidente del Criciuma cosí abbiamo chiuso l'affare in Italia".

    Cos'ha provato a vederlo segnare con la Nazionale?

    "Grande emozione. Sono felice per lui, è un ragazzo fantastico che merita tantissimo. E il suo carattere mi riporta certi ricordi...".

    Ci racconti l'Éder vissuto a Empoli.

    "Era un ragazzo super sensibile, anche troppo perché certe pressioni non riusciva a farsele scivolare addosso. Per questo credo che Conte stia facendo un lavoro straordinario nel valorizzarlo tra tantissime critiche".

    Oggi Éder è all'Inter: voi potevate gestirlo diversamente?

    "In realtá non lo abbiamo gestito come avrei voluto, perché in Primavera non si sentiva a suo agio e lo girammo al Frosinone. Potevamo fare di meglio con lui, ma è un ragazzo speciale, fantastico. Ci sono affezionato e sono felice di averlo portato qui in Italia".

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