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Cari ragazzi della Under 21, dovete crescere: Kean, Zaniolo, Cutrone e Chiesa, datevi una regolata!
Cominciamo da Kean. Dopo un’ora di partita con la Spagna, Di Biagio lo toglie per far entrare Cutrone. Kean in 60 minuti non è mai stato pericoloso e non ha neppure tirato in porta, non solo per colpa sua, ma anche per colpa sua. Il giovanotto, che indossa la maglia azzurra e non quella bianconera, esce dal campo scuotendo la testa. Ma cosa scuoti? Esci e zitto e saluta il compagno che è rimasto in panchina perché l’allenatore ha scelto te al suo posto. Hai vent’anni, impara la regole.
Non sappiamo se qualcuno glielo ha fatto notare. Se sì, allora quello che è accaduto dopo è più grave e deve preoccupare anche Sarri e la Juventus. Il ragazzino Kean, sul conto del quale abbiamo scritto che sarà il centravanti della Nazionale nei prossimi 10 anni perché dotato di un talento unico, si è presentato in ritardo insieme a Zaniolo all'allenamento del mattino della gara con il Belgio e Di Biagio, che lo aveva annunciato in formazione, lo ha escluso. Non era nemmeno la prima volta. In ritardo? Ma la sveglia non ha funzionato? O forse c’era traffico sul tragitto camera-pullman? Ragazzi, la dovete finire. Dovete avere rispetto delle regole, della professione, del calcio che vi dà da mangiare e non solo, della maglia azzurra che indossate. Ma lo sapete che quella maglia è stata di Gigi Riva, di Roberto Baggio e ora è di Giorgio Chiellini, di professionisti straordinari? Voi la dovete onorare, non calpestare.
Eccoci all’altro ritardatario, Zaniolo. E’ stato il peggiore nel debutto con la Spagna, poi è stato squalificato e ha saltato la terza gara col Belgio. Cocco di mamma, la signora Zaniolo si fa intervistare e dice che Claudio Ranieri, trent’anni di carriera internazionale, l’allenatore della leggenda di Leicester, ha sbagliato a farlo giocare fuori ruolo. Signora, non ci siamo. Lei sa di calcio un milionesimo di quanto ne sa Ranieri, a quale titolo parla? E se lo fa perché è la mamma di un bravo giocatore, sappia che gli ha fatto fare una bruttissima figura.
Passiamo a Cutrone, altro fenomeno di una Under che sta per uscire dall’Europeo. Dopo una lunga serie di liti col pallone in area di rigore e nei dintorni, finalmente segna. Bene, bravo. Sarai contento, o no? No. Lo stadio esulta, la gente è per gli azzurri, ma il ragazzino si mette le mani alle orecchie come per dire “non vi sento” e poi muove le mani come quando vogliamo dire “quante chiacchiere”. Non sappiamo con chi ce l’avesse. Con la gente che lo applaudiva, con l’allenatore che lo faceva giocare, con i giornalisti che gli hanno dato bei voti in pagella. Un mistero. Ma non si fa così. Segni? Allora esulti. Come faceva Gigi Riva, caspita: imparate, ragazzi imparate.
Chiudiamo con Chiesa. Quel pestone al belga che senso ha? Cosa vuoi dimostrare? Che sei cattivo, che seiu furbo? Sei forte e lo sanno tutti, ma su un campo di calcio non si sta in quel modo, non ci si comporta in quella maniera.
Ragazzi, crescete.