Calciomercato.com

  • Caressa vs Cassano: è scontro sui social. E c’entrano Skriniar e…Baschirotto!

    Caressa vs Cassano: è scontro sui social. E c’entrano Skriniar e…Baschirotto!

    Antonio Cassano e Fabio Caressa non se le stanno mandando a dire a furia di frecciatine sui social e sul web. L’ex giocatore non è nuovo a questo tipo di polemiche e nelle scorse settimane aveva attaccato tra gli altri anche Ciro Ferrara e gli altri giocatori che avevano vinto l’ultimo scudetto del Napoli. Questa volta nel suo mirino è finito il giornalista, punto fermo di Sky Sport. Facciamo ordine.

    A far nascere la polemica sono delle dichiarazioni di Caressa che, partendo dalla vicenda Skriniar, ha espresso il suo parere sul calciomercato contemporaneo. “Oggi ormai nessuno è insostituibile, meglio investire su un giovane che mostra di valere e ha ampi margini di miglioramento piuttosto che spendere sempre tanti soldi in un momento particolare per il calcio italiano e, più in generale, in Europa. Skriniar è un buon difensore ma è pur sempre un difensore, si può sostituire. Io piuttosto prendo Baschirotto a 4, non Skriniar a 50! Non mi fa vincere lo scudetto nessuno dei due, quindi diamo le proporzioni alle cose”.

    A queste parole del giornalista, aveva risposto a tono Cassano in collegamento con la Bobo TV. “Ma di cosa stiamo parlando? Non di calcio, persone che sono incompetenti, che stanno lì… Caro Caressa, sei lì, perché sei lì? Mi dai una motivazione valida perché tu sei lì? È lì a far cosa? Con tutto il rispetto di Baschirotto, spero possa avere una carriera al Real Madrid. Però, di cosa parlo? Di persone che vogliono un click in più, che li nominano un attimino…Adesso lo sto nominando, visto che ormai anche lui era nell'oltretomba, che non lo cagava più nessuno. Adesso gli dico: Fabio Caressa, non capisci una m*, di cosa parli? Di cosa stiamo parlando? Di nulla, parliamo sempre del nulla.
     
    A chiosare sulla querelle è quindi il giornalista che chiude la vicenda così. “A 55 anni non mi va di fare questo genere di discussioni. Non voglio fare risse, baruffe chiozzotte come un'opera scritta da Carlo Goldoni… che non è il nome di un preservativo o di un calciatore ma di un commediografo e scrittore italiano. Nei primi Anni 2000 alcuni giocatori che guadagnavano un sacco di soldi si presentavano agli allenamenti sovrappeso e dopo nottate brave, vantandosene. Ma chi prendevano per i fondelli? Voi che pagate il biglietto. Non è più accettabile, i giocatori devono essere seri: la maggioranza è così per fortuna. Non è accettabile il vanto di essere scarsi professionisti, perché sono esempio per i ragazzi. Come lo siamo noi d’esempio andando in onda: quando parlo ai ragazzi cerco di non offendere e usare il meno possibile il turpiloquio. Io credo sia importante e più importante ancora che restare nell'ombra è non prendere in giro nessuno".
     
    E ancora. "È possibile che io abbia espresso male il concetto, lo ripeto. C’è un sistema distorto che non funziona e che non può funzionare per le squadre anche di stati: alla lunga pagheranno anche loro, come le squadre inglesi, che spendono cifre che non rispecchiano i valori dei giocatori. Non sopporto più di vedere calciatori che prendono per i fondelli i tifosi: i giovani si allontanano dal calcio per questo. Basta baciare le maglie e dire che ami Milano: se la ami resta, altrimenti non fare queste dichiarazioni. Basta mettere la mano sul cuore quando invece è come metterla sul portafogli".
     

    Altre Notizie