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Carbone ricorda Vatta a CM: 'Maestro e secondo padre. Al Torino grazie a lui, mi scelse dopo una notte in bianco'
Così Carbone ha voluto ricordare - e ringraziare - Sergio Vatta: “È stato lui a formarmi. È stato lui a farmi diventare uomo. È stato lui a scegliermi, a 13 anni. È stato lui a credere in me. Senza di lui, forse nessuno mi avrebbe mai dato quella chance. Ricordo ancora come andò quel giorno, del provino. Il Torino mi vide a un torneo dove fui capocannoniere e miglior giocatore, subito mi chiamò. Io salii a in Piemonte, a Torino, ma la notte prima del provino la passai sveglio, a letto, con il mal di denti. Non chiusi occhio e il giorno dopo in campo non riuscii a fare nulla. Ma mi scelsero comunque. E ancora ringrazio Sergio, perché se sono quello di oggi, anche nella vita privata, lo devo a lui. Dagli allievi nazionali mi fece saltare la Beretti, andai in Primavera e poi arrivò l’esordio in prima squadra. Per me fu un secondo padre, un maestro, un pezzo importantissimo della mia vita. È stato lui a insegnarmi l’equilibrio, in campo e fuori. Segnavo 3 gol, ma la frase che mi ripeteva era sempre la stessa: “Non accontentarti, mai”. A quell’età sarebbe stato facile, ma non con Sergio accanto. E non posso che ringraziarlo, ora e per sempre. È stato troppo importante per me”.