
Caputo l'ultimo di una lunga tradizione: la top 10 dei bomber di provincia

10. Sergio Pellissier (Chievo): Ci sono convocazioni premio, come quella per Sergio Pellissier - bandiera del Chievo - nel 2009. Entra nell'amichevole contro l'Irlanda del Nord e riesce pure a fare gol. Una presenza e un gol: media stratosferica a dieci mesi dal Mondiale in Sudafrica, che Pelo-gol vedrà alla televisione.
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9. Franco Selvaggi (Cagliari) Fondamentale per la capacità di fare gruppo. Enzo Bearzot lo utilizza come prima riserva per l’attacco per tre partite nel 1981 e lo porta al Mondiale di Spagna, dove Spadino (che all'epoca gioca nel Cagliari) è tra i 22 campioni del mondo. Un mese dopo il trionfo in azzurro passa al Torino.


8. Fabrizio Miccoli (Perugia): Il Romario del Salento incanta a Perugia e approda in nazionale, dove giocherà una decina di partite tra il 2002 e il 2004, quando è già passato alla Juventus e ha appena cominciato a giocare con la Fiorentina. Ma il Miccoli migliore si vedrà più tardi, a Palermo (senza la soddisfazione di rivestire la maglia azzurra).
7. Beppe Signori (Foggia): Zeman lo trasforma in un bomber, Beppe-gol ci mette del sio per conquistare la nazionale, sull'onda del primo campionato di A, con la maglia del Foggia. Quell’estate (1992) passa alla Lazio: sono i suoi anni migliori, vince per tre volte la classifica dei capocannonieri.


6. Vincenzo Iaquinta (Udinese): La tenacia, la testardaggine, la forza di volontà sono le caratteristiche che lo portano in nazionale a 26 anni, nel periodo che lo vede in forza all'Udinese. Il ct Lippi dimostra molta fiducia nelle sue doti e ne fa un jolly prezioso anche ai Mondiali del 2006.

5. Cristiano Lucarelli (Livorno): Si toglie la soddisfazione del debutto in maglia azzurra a trent’anni, quando ha già speso molto ma il ritorno a casa (Livorno) gli ha regalato una seconda giovinezza. Segna subito al debutto contro la Serbia-Montenegro, si ripeterà (doppietta) nell’ultima delle sue 6 partite, contro il Sudafrica due anni dopo.

4. Alberto Gilardino (Parma): Un predestinato, nato (5 luglio 1982) il giorno di Italia-Brasile. Fa tutta la trafila nelle giovanili azzurre e la prima presenza arriva a 22 anni, quando sta per cominciare il campionato che lo porterà alla ribalta: quello dei 23 gol con la maglia del Parma.
3. Totò Di Natale (Empoli): Una vita in provincia. Prima partita in nazionale con Trapattoni ct, nel novembre del 2002, a 25 anni e dopo pochi mesi dalla sua prima volta in A, con l'Empoli. Ultima presenza 10 anni dopo, a Kiev, finale di Euro 2012, con Prandelli in panchina: sono i tempi in cui Totò folleggia con la maglia dell'Udinese.


2. Luca Toni (Palermo): Arriva tardi al grande calcio, copi molta gavetta in provincia e buoni campionati tra Vicenza e Brescia. Il primo anno a Palermo (in B) esplode e segna 30 gol. Nell'estate in cui si gode la promozione arriva il debutto in nazionale (2004). Due anni dopo si laurea campione del mondo.
1. Paolo Rossi (Vicenza): A 21 anni segna 21 gol con il Lanerossi Vicenza di Gibì Fabbri in B. Comincia la A, continua a segnare, viene convocato dal ct Enzo Bearzot nel dicembre del 1977, sei mesi dopo - sull'onda dei 24 gol segnati in campionato - viene schierato titolare ai Mondiali di Argentina 78: nasce Pablito, in quel momento e per sempre.
