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    Capolavoro Bernardeschi: quel pallonetto sarebbe piaciuto a Meroni

    Capolavoro Bernardeschi: quel pallonetto sarebbe piaciuto a Meroni

    Caro Direttore,
    nella partita giocata dall'Under 21 di Di Biagio contro la Slovacchia abbiamo assistito ad un capolavoro balistico. Il gol del momentaneo 1-0, firmato Federico Bernardeschi, è stato da stropicciarsi gli occhi, da standing ovation .
    Il ragazzo di Carrara ha deliziato il pubblico con una giocata imprevedibile: un pallonetto con ben due avversari che riducevano lo spazio di battuta. Quel pallone sembrava non scendere mai e si è depositato in rete dolcemente.
    Bernardeschi non è nuovo a colpi del genere: nella partita giocata in Europa League, contro il Guincamp, aveva deliziato la platea di Firenze con un gol segnato di sinistro da fuori area pochi istanti dopo il suo ingresso in campo al posto di un compagno .
    In tutta onestà, non so se Bernardeschi abbia mai sentito parlare di Gigi Meroni, la celebre ala destra del Torino,  scomparso tragicamente il 15 ottobre del 1967 a soli 24 anni.
    Me lo chiedo perché Meroni nel Marzo del 1967 mise a segno un gol molto simile in campionato durante un celebre Inter- Torino .
    L'esecuzione di Meroni con un pallonetto prese di sorpresa Facchetti e un esterrefatto Sarti il quale nelle immagini dell'epoca fa fatica a rendersi conto di quel che era riuscito a combinare il calciatore artista (lo chiamavano così poiché si dilettava a dipingere tele e a farsi confezionare abiti da lui disegnati).
    Gigi Meroni è stato uno dei simboli degli Anni 60: si diceva che giocasse a qualcos'altro quando entrava in possesso palla perché dalle sue finte non si sapeva mai che cosa potesse uscirne .
    Quel pallonetto di Bernardeschi ci ha riportato indietro nel tempo, quando il calcio era meno muscolare , se ne parlava come gioco e non come business .
    Gigi Meroni una volta dichiaró di aver lavorato da giovane come "schizzista" in una fabbrica che tagliava tessuti e sul campo poteva porre in essere tridimensionalmente le sue idee usando la traiettoria del pallone, Bernardeschi  essendo nato a Carrara, noto luogo per il marmo , non poteva che scolpire capolavori come quello di Reggio Emilia.


    Alessandro Chiari, Firenze 

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