Capezzone: 'OK Buffon, autogol Monti'. Dalla Chiesa invece: 'Calcio vergogna'
Nell'ambito e a margine dello scandalo calcioscommesse, fanno discutere le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Mario Monti ("Il calcio dovrebbe fermarsi due o tre anni. Non è una proposta del governo, ma una domanda da farsi"), e quelle del capitano della Nazionale, Gianluigi Buffon ("Una vergogna i blitz annunciati. Se parlo con un pm, dopo cinque minuti la stampa sa già tutto"). Due prese di posizione forti, sulle quali Calciomercato.com ha chiesto un parere all'On. Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, e a Nando Dalla Chiesa, docente universitario, scrittore e politico (ex deputato ed ex senatore della Repubblica).
SULLE DICHIARAZIONI DI MONTI Capezzone: "La 'non proposta' di Monti è un grave errore, un grave autogol. Non si capisce perché si debba avere un approccio verso gli italiani come se fossero studenti da rieducare. Il compito di un governo è quello di governare, non quello di educare i cittadini, che sono i titolari della sovranità".
Dalla Chiesa: "Condivido il senso della dichiarazioni di Monti, il senso di rabbia e la frustrazione. Non dimentichiamo, inoltre, che lo Stato ogni settimana spende un bel po' di soldi per garantire la sicurezza negli stadi e nelle vie di accesso ai medesimi".
SULLE DICHIARAZIONI DI BUFFON
Capezzone: "E' stato molto coraggioso. Mi piacerebbe molto che tanti politici avessero la stessa chiarezza e onestà intellettuale dimostrate da Buffon a Coverciano. Il tema affrontato da Buffon, e prima di lui da Antonio Conte, è questo: è giusto che si svolga un processo mediatico prima ancora che possa venire esercitato, dai diretti interessati, il diritto alla difesa? Ovviamente non è giusto, e Buffon e Conte hanno la mia più totale solidarietà e stima, per aver ricordato a tutti, anche a qualche politico e giornalista che se lo è dimenticato, questo fondamentale principio. Autorevoli commentatori invitano Buffon a non confondere la forma con la sostanza? Sconcerti prescinde dal fatto che esiste un principio che si chiama 'presunta innocenza', un principio che nel nostro sistema, parlando di giustizia, dovrebbe venire prima di qualsiasi altra cosa".Dalla Chiesa: "Buffon ha detto la verità quando ha affermato che a volte due squadre, in campo, possano ritenere che un pareggio possa essere utile ed entrambe, e che quindi possano evitare di darsi battaglia. Non è bello, ma succede. E quando Buffon ha espresso questo pensiero, io l'ho anche difeso. Ma le dichiarazioni del capitano della Nazionale nella conferenza stampa di ieri a Coverciano sono indifendibili. Le trovo dichiarazioni da politico da 'basso impero'. Qui non si tratta più del classico 'biscotto', che può capitare, ma di scommesse e di criminalità organizzata, che ci lucra sopra. Siamo su altro piano, e sentire Buffon dire che lo scandalo è la fuga di notizie, anziché i reati, è davvero frustrante. Anche perché lui, nella sua posizione, ha delle responsabilità, dovrebbe essere un esempio positivo".
SUL CALCIOSCOMMESSE
Capezzone: "Io sono liberale e garantista. I colpevoli vanno puniti con severità, ma solo alla fine dei processi, non prima. Invece in questo periodo abbiamo assistito a sentenze mediatiche anticipate. E se capitasse a ciascuno di noi essere sbattuto in prima pagina come colpevole e poi magari ritenuto innocente a fine processo? E' evidente che alcuni fra gli indagati di cui si parla in questi giorni hanno a loro carico un quadro indiziario grave, ma è sbagliato mette tutti nel calderone dei colpevoli. Non auguro neanche al mio peggior nemico di essere, scusate il termine, 'sputtanato' mediaticamente e poi assolto in sede processuale. E mi metto nei panni di quegli indagati che poi verranno assolti: chi li risarcirà del danno mediatico che hanno subito? Quindi, io dico: leviamoci la maglietta, sia quella di politici che quella di tifosi, e ribadiamo questo concetto: prima vieni accusato, poi c'è un processo, poi un'assoluzione o una condanna. I passaggi sono questi, facciamo in modo che finiscano i processi mediatici. Se tu vieni processato sui giornali, viene presentata come unica verità quella dell'accusa. Poi puoi anche venire assolto in sede processuale, ma a livello mediatico l'immagine del colpevole non te la leva più nessuno.Dalla Chiesa: "Ormai è uno scandalo continuo. Non si capisce neanche più perchè questo mondo, quello del calcio, non si sappia più ripulire. Sono sconcertato: un mondo nel quale le persone che ci lavorano hanno già grandi guadagni, non è capace di accontentarsi, ed è costantemente tentato dall'illecito, in questo caso le scommesse, per arricchirsi ancora di più. E' un mondo di cialtroni, non se ne può più. Io non guardo neanche più le partite, non mi interessa più. Se uno sapesse che in una certa università truccano i voti, darebbe ancora importanza alle lauree conseguite in quell'ateneo? No, e la stessa cosa vale per il calcio. Il calcio italiano è finito, verrà tenuto in vita ancora da chi gli dà i soldi, come le televisioni e le società di scommesse (e anche questo fa riflettere...). Se questo calcio malato è un mondo a sè o è lo specchio di un paese corrotto? Il paese è ridotto male, non c'è dubbio, ma per l'esempio che devono dare, la politica prima di tutto, ma poi anche il calcio, dovrebbero essere puliti e senza macchia. Invece sono senza vergogna".