AFP/Getty Images
Capello: 'Mihajlovic merita fiducia'
Fabio Capello, ex allenatore di uno dei Milan più vincenti dell'era berlusconiana e oggi opinionista per Fox Sports, si è espresso dalle colonne della Gazzetta dello Sport sul difficile momento della formazione rossonera e in particolare sulla delicata posizione in panchina di Sinisa Mihajlovic, tecnico che per il temperamento mostrato è stato accostato a più riprese a Don Fabio.
Capello, qual è la prima cosa che le viene in mente nel vedere l’ennesimo allenatore rossonero in difficoltà?
"Che bisogna dargli tempo. Fatelo lavorare, occorre permettergli di conoscere a fondo ambiente e giocatori".
Ci sembra di capire che si schiera dalla sua parte.
"Certo, perché ho fiducia in lui. E’ uno serio, tosto, sa ciò che vuole, mi ha fatto una bella impressione".
Secondo lei qual è la difficoltà più grande che sta incontrando?
"E’ un problema che non nasce quest’anno. E’ intuibile che al Milan c’è un andazzo a cui la società non era abituata. Quando c’erano i leader in campo e nello spogliatoio queste cose non succedevano. Quegli addii in serie dei senatori sotto la curva tre anni fa sono stati pesantissimi. Quando cambi così tanto poi è sempre complicato ripartire" .
Forse sarebbe bastato anche solo perderne una in meno e vincerne una in più: il panorama a 12 punti è già molto diverso.
"Be’, guardate Mancini. Anche se la sua Inter ha percorso un cammino fatto di tanti 1-0, può respirare. Il Milan, invece, non sta respirando e si ritrova in affanno. Insicurezza genera insicurezza, è qui che si vede la personalità dei giocatori: e in questo momento, ripeto, i leader mancano. La verità di base, però, è un’altra: non si può ribaltare la situazione in un anno, se in quelli precedenti ci sono stati tanti problemi".
Domanda da cento milioni di dollari: qual è la ricetta giusta?
"Puntare su due acquisti importanti a stagione. Inutile prenderne cinque o sei buoni ma non di primo livello: meglio due soltanto, però di alto profilo".
Eppure quest’anno il Milan è tornato a spendere.
"Bacca e Luiz Adriano sono ottimi acquisti, che sottoscrivo in pieno. Romagnoli è un buonissimo giocatore, ma ci vorrebbe qualcuno di esperienza accanto a lui".
Balotelli è davvero sulla strada della redenzione?
"Non mi pronuncio, su Mario preferisco astenermi...".
A Milano l’ha riportato Galliani, che è nel mirino dei tifosi.
"Per i dirigenti vale il discorso degli allenatori: se vinci sei bravo, altrimenti ti ritrovi sulla graticola".
Secondo lei che cosa sta passando per la testa di Berlusconi?
"Conoscendolo, sono certo che sia sempre molto presente, anche se parla poco".
Presto, però, dovrebbe arrivare Mr. Bee.
"Ingressi del genere sono una buona cosa. Il calcio è business e le risorse fresche sono essenziali. L’importante è mantenere la propria identità, che per il Milan è molto importante".
Torniamo al campo: pensi alle differenze fra la difesa che aveva lei e quella attuale...
"Il Milan mio e di Sacchi ha sempre avuto difensori straordinari, è vero, mentre ora fanno errori elementari. Ma Mihajlovic in quelle zone ci ha giocato e sa dove mettere le mani. Comunque, serve un centrocampo che sappia prendere in mano la partita".
Qualche consiglio a Sinisa?
"Deve capire chi sono i 12-13 giocatori di cui si può fidare, e puntare su di loro. Il consiglio al Milan invece è semplice: tenersi stretto Mihajlovic".
Capello, qual è la prima cosa che le viene in mente nel vedere l’ennesimo allenatore rossonero in difficoltà?
"Che bisogna dargli tempo. Fatelo lavorare, occorre permettergli di conoscere a fondo ambiente e giocatori".
Ci sembra di capire che si schiera dalla sua parte.
"Certo, perché ho fiducia in lui. E’ uno serio, tosto, sa ciò che vuole, mi ha fatto una bella impressione".
Secondo lei qual è la difficoltà più grande che sta incontrando?
"E’ un problema che non nasce quest’anno. E’ intuibile che al Milan c’è un andazzo a cui la società non era abituata. Quando c’erano i leader in campo e nello spogliatoio queste cose non succedevano. Quegli addii in serie dei senatori sotto la curva tre anni fa sono stati pesantissimi. Quando cambi così tanto poi è sempre complicato ripartire" .
Forse sarebbe bastato anche solo perderne una in meno e vincerne una in più: il panorama a 12 punti è già molto diverso.
"Be’, guardate Mancini. Anche se la sua Inter ha percorso un cammino fatto di tanti 1-0, può respirare. Il Milan, invece, non sta respirando e si ritrova in affanno. Insicurezza genera insicurezza, è qui che si vede la personalità dei giocatori: e in questo momento, ripeto, i leader mancano. La verità di base, però, è un’altra: non si può ribaltare la situazione in un anno, se in quelli precedenti ci sono stati tanti problemi".
Domanda da cento milioni di dollari: qual è la ricetta giusta?
"Puntare su due acquisti importanti a stagione. Inutile prenderne cinque o sei buoni ma non di primo livello: meglio due soltanto, però di alto profilo".
Eppure quest’anno il Milan è tornato a spendere.
"Bacca e Luiz Adriano sono ottimi acquisti, che sottoscrivo in pieno. Romagnoli è un buonissimo giocatore, ma ci vorrebbe qualcuno di esperienza accanto a lui".
Balotelli è davvero sulla strada della redenzione?
"Non mi pronuncio, su Mario preferisco astenermi...".
A Milano l’ha riportato Galliani, che è nel mirino dei tifosi.
"Per i dirigenti vale il discorso degli allenatori: se vinci sei bravo, altrimenti ti ritrovi sulla graticola".
Secondo lei che cosa sta passando per la testa di Berlusconi?
"Conoscendolo, sono certo che sia sempre molto presente, anche se parla poco".
Presto, però, dovrebbe arrivare Mr. Bee.
"Ingressi del genere sono una buona cosa. Il calcio è business e le risorse fresche sono essenziali. L’importante è mantenere la propria identità, che per il Milan è molto importante".
Torniamo al campo: pensi alle differenze fra la difesa che aveva lei e quella attuale...
"Il Milan mio e di Sacchi ha sempre avuto difensori straordinari, è vero, mentre ora fanno errori elementari. Ma Mihajlovic in quelle zone ci ha giocato e sa dove mettere le mani. Comunque, serve un centrocampo che sappia prendere in mano la partita".
Qualche consiglio a Sinisa?
"Deve capire chi sono i 12-13 giocatori di cui si può fidare, e puntare su di loro. Il consiglio al Milan invece è semplice: tenersi stretto Mihajlovic".