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  • Capello: 'Ibra vale Ronaldo. Theo? Real come l'Inter con Roberto Carlos. Van Basten? L'addio mi commuove ancora'

    Capello: 'Ibra vale Ronaldo. Theo? Real come l'Inter con Roberto Carlos. Van Basten? L'addio mi commuove ancora'

    Fabio Capello, ex allenatore, tra le altre, del Milan, dove ha vinto tutto, parla dei rossoneri, quelli di adesso e quelli del passato, in un’intervista a MilanNews.it: “Ibrahimovic? E’ un professionista orgoglioso e vuole fare sempre vedere che è il più forte di tutti e che è capace di resistere nel tempo. Riesce a farlo perchè è un fuoriclasse assoluto e ha la testa per poter continuare. Lui ha ancora gli stimoli per stare in campo, per sacrificarsi e per poter lavorare e in questo senso è un esempio per tutti e per tutta la squadra. E’ un giocatore capace di fare la differenza e ci siamo dimenticati spesso di lui quando parliamo dei più grandi di sempre. Si parla spesso di Messi e Ronaldo ma a questi giocatori non ha nulla da invidiare. Ha tecnica, forza e con la statura che ha è capace di fare cose incredibili. E’ impressionante la mobilità che ha, l’agilità che conserva ancora alla sua età nonostante abbia avuto qualche infortunio serio.””. 

    SU THEO - “Questa volta il Real Madrid ha fatto l’errore che ha fatto l’Inter con Roberto Carlos quando lo acquistai nella mia esperienza con i ‘Blancos’. Roberto Carlos lo portai a Madrid sorpreso che l’Inter lo volesse cedere e penso che fu l’acquisto più veloce della storia: in meno di 24 ore lo avevo acquistato e aveva firmato il contratto. Il Real Madrid ha fatto lo stesso errore che all’epoca aveva fatto l’Inter con il brasiliano ovvero hanno pensato che Theo Hernandez non sapesse marcare. Non hanno messo in conto la rapidità e la velocità di questo giocatore oltre alla sua capacità di migliorare. Theo è un giocatore fortissimo”. 

    SU VAN BASTEN - “Ho sempre mantenuto un ottimo rapporto con Marco e ho avuto la grande sfortuna che con me Marco ha giocato pochissimo. Con Van Basten in forma avremmo vinto ancora di più. La tristezza più grande è dovuta alla sua cocciutaggine, alla sua caparbietà nel mantenere la sua opinione che ha spinto per farsi operare. Il dottor Monti ricordo che gli diceva di aspettare mentre invece si fece operare da un chirurgo che lo distrusse. Vedere lasciare il campo sapendo il suo ‘mea culpa’ mi emozionò e mi commuove ancora adesso perchè a quell’età un giocatore così non può smettere. Quando qualcosa di bello e importante lascia il campo è impossibile restare indifferenti”.

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