AFP/Getty Images
Capello: 'I titoli di Calciopoli li sento miei'. Può fare il ct della Nazionale?
SULLA NAZIONALE - Capello, indicato come uno dei candidati principali alla sostituzione di Antonio Conte sulla panchina dell'Italia, nega il desiderio di volere tornare in panchina: "La Nazionale? Preferisco la tv". Sarà vero o si tratta di una dichiarazione, per dirla alla Capello, "tecnico-tattica"?
SUGLI SCUDETTI DI CALCIOPOLI - L'ex allenatore della Juventus non ha mai nascosto di considerare profondamente suoi i due scudetti vinti sulla panchina bianconera (2005 e 2006), titoli poi cancellati dalle sentenze della Giustizia sportiva: "Li sento miei", ribadisce ai microfoni del Corsera. Nel caso in cui Capello venisse nominato nuovo ct della Nazionale, in una ipotetica conferenza stampa di fianco a Tavecchio, a che livelli salirebbe l'imbarazzo in caso di una (possibilissima) domanda sul tema? Può, un allenatore che considera suoi due titoli che la Figc ha cancellato, e per i quali è in corso una querelle legale fra la Juve e la Federcalcio, diventare dipendente della Figc stessa e CT della Nazionale? Per chi scrive la risposta è sì: le due cose sono compatibili, Capello ha espresso solo un'opinione e, a livello personale, non ha alcuna pendenza con la Figc. Ma l'opinione pubblica come la penserebbe?
CAPITOLO MILAN - Della società che gli ha regalato (e alla quale ha regalato) i successi più importanti della carriera (fra i quali la Champions League del 1994), Capello dice: "Il Milan? Non sa più cosa sia il senso del rispetto, lo ha perso".
VAN BASTEN E RONALDO - Infine, due battute su due fra i più grandi campioni allenati da Capello in carriera, Marco van Basten e Ronaldo. Sull'olandese: "Si è voluto curare da solo e ha fatto male. Si è rovinato da solo". Sul brasiliano: "Non voleva dimagrire".