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Capello dice tutto: dalla Juve di CR7 al Milan 'serio', Modric tra Inter e Real
REAL MADRID - "Zidane aveva capito che se non avesse conquistato la quarta Champions sarebbe stato licenziato. Aveva già rischiato l'esonero in campionato, quando ormai il Barcellona aveva spiccato il volo. Sapeva che questa volta la sfida sarebbe stata ancora più difficile. Come sempre nella filosofia del Real, la cosa che conta di più è il club. Con due eccezioni: Santiago Bernabeu e Alfredo Di Stefano. Florentino Perez vorrebbe entrare nella storia? E' vero e le tre Champions di fila viaggiano in questa direzione, ma gli addii di Zidane e Ronaldo qualche crepa potranno crearla. I tifosi del Real sono molto esigenti. Non sarà facile digerire la perdita di personaggi come Zidane e Ronaldo senza portare a casa gli ennesimi trofei".
CR7 ALLA JUVE - "Con Cristiano Ronaldo alla Juventus si torna a parlare del campionato italiano nel mondo. Negli anni Ottanta e Novanta, rappresentammo il top. Ci siamo persi e non siamo stati capaci d'investire nelle strutture. Diritti tv e merchandising hanno permesso a Inghilterra, Germania e Spagna di sorpassarci, ma con Cristiano Ronaldo possiamo provare a rialzare la testa. Certo da solo lui non basta. Bisogna avere la forza e l'intelligenza di sfruttare il volano-Ronaldo per ridare impulso al nostro calcio".
"Milan a Elliott con i ritorni di Leonardo e Maldini? Finalmente una svolta seria, con persone competenti e giocatori che possono trasmettere valori importanti. Il nuovo Milan è in mano a dirigenti capaci. L'arrivo di Higuain è un segnale fondamentale: se un campione del suo valore ha lasciato la Juventus per i colori del Milan, significa che crede nel nuovo progetto. Il mercato rossonero è ispirato da scelte mirate. Non si compra a vanvera come un anno fa".
"Solo la Juventus ha iscritto la squadra B in serie C? Ecco, questa è stata una sorpresa non proprio positiva. In generale, si è pensato ai costi immediati e non all'investimento per il futuro. Mi pare una splendida opportunità non colta. Talvolta i giovani crescono meglio in casa. La Juve ha ribadito di essere un passo avanti a tutti. Altra mentalità, altra cultura. Si guarda ai conti, ma si pensa pure al futuro".
INGHILTERRA - "In Premier il Manchester City di Guardiola campione in carica è una corazzata. Ha costruito nel tempo una squadra che gioca a memoria e ogni anno si rinforza limando i difetti. Ha aggiunto alla sua rosa un calciatore come Mahrez. Può ripetersi, anche se magari conquistando qualche punto in meno. La rivale? Il Liverpool, senza dubbio. Ha speso molto e bene, inserendo in un motore già competitivo Alisson, Keita, Fabinho e Shaqiri. Il Manchester United sarà sempre tosto e difficile. Mi aspetto una crescita del Tottenham, che ha avuto la forza di non lasciarsi abbagliare dalle richieste per Kane. Il Chelsea di Sarri? Diamogli tempo. L'ho visto contro il Manchester City in Community Shield. Ci sono delle idee, ma fino a quando non avrà la squadra al completo, non si possono esprimere giudizi. Quella di Sarri è una storia splendida: quando c’è gente valida, capace di avere idee e di saperle applicare, puoi arrivare in cima al mondo. E’ però importante lavorare in un posto dove ti consentono di sviluppare le tue teorie. All'Arsenal il dopo-Wenger non sarà facile, ma quando si volta pagina c'è il vento dell'entusiasmo. Gerrard e Lampard allenano Rangers e Derby? Sono contento di vederli in panchina. Sono stati eccellenti giocatori, di estrema professionalità. Gerrard conosceva dall'A alla Z tutto il calcio europeo. Lampard ha sempre dimostrato di avere buone intuizioni. Auguro loro il meglio. La classe media incalza: Everton, Wolves, Fulham e West Ham? I proventi dei diritti tv consentono anche alla borghesia del calcio inglese di sostenere investimenti importanti. Aumenta la spinta dal centro e dal basso. Questo costringerà le grandi a faticare di più. Il no alla VAR è un autogol per la Premier? Probabilmente hanno rinviato il progetto perché l’abbiamo introdotta noi per primi. Per me è un autorete colossale: oggi, dopo il mondiale, non si può davvero farne a meno. La grande curiosità di questa stagione? Mi appassiona vedere che cosa combinerà Bielsa a Leeds, nella Championship inglese. L’ho conosciuto in Brasile ed è davvero un personaggio particolare. Ha una bella testa ed è un vulcano di idee. Un vero Loco, m’intriga".
FRANCIA - "La Ligue 1 è un campionato senza storia. Tutti i migliori giocano all’estero. E’ un buon bacino dove andare a pescare. Seguirò con attenzione Vieira al Nizza. Qual è la morale del titolo mondiale conquistato dalla Francia? Il calcio di possesso palla ha perso qualcosa. Si è esasperato nella ricerca dell’orizzontalità e sono state trovate le contromisure: riconquista del pallone e verticalizzazione veloce. Deschamps è stato perfetto: squadra solida e compatta, briglie sciolte ai talenti. Quale campionato fuori dal solito giro merita di essere seguito con attenzione? Visto il Mondiale e la solita fabbrica di talenti, direi la Croazia, poi Polonia e Repubblica Ceca".