Getty Images
Caos stadi, la Serie A contro la politica: il Sassuolo apre solo agli invitati, anche il Veneto dice sì ai 1000 tifosi
14.10 Il Sassuolo ha diffuso una nota ufficiale a proposito della riapertura del Mapei Stadium per la partita col Cagliari, dopo l'ordinanza dell'Emilia-Romagna: "Il Sassuolo Calcio con la presente ringrazia il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per l’ordinanza di ieri, il Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza, presieduto oggi da Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Emilia Iolanda Rolli, e il Gos con la Questura, che hanno consentito fin da subito l’accesso ad un massimo di 1.000 persone per le gare al Mapei Stadium. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi legati agli ingressi per la gara Sassuolo-Cagliari di domenica 20 Settembre alle ore 18, considerati i criteri prudenziali che hanno sempre ispirato le azioni della nostra società in questa difficile fase di lotta alla diffusione del Covid-19, si comunica che Il Sassuolo Calcio interpreterà la partita di domani come una “gara test” per valutare e verificare le modalità di applicazione previste nell’ordinanza sopra citata procedendo per gradi ai fini di una graduale riapertura al pubblico dell’impianto, nel rispetto della salute generale. Per questa partita, pertanto, non saranno messi in vendita biglietti.
L’accesso sarà possibile solo ad invito e la società provvederà a stilare apposita lista, nel rispetto dei limiti imposti dall’ordinanza. In questa prima partita il numero di ingressi sarà contingentato ed inferiore ai 1.000 previsti, in modo da non sovraccaricare il sistema organizzativo della partita e di controllo accessi e presenza nell’impianto. Tutte le persone che accederanno dovranno rispettare tassativamente la normativa vigente in tema di Covid-19: autocertificazione, mascherina, igienizzazione, misurazione della febbre, distanziamento sugli spalti, divieto di restare in piedi durante la partita".
13.05 Il Veneto segue a ruota l'Emilia-Romagna e vara il via libera alla riapertura fino a 1000 persone degli impianti sportivi all'aperto (700 per quelli chiusi). Con un'ordinanza firmata in mattinata, il governatore Luca Zaia indica che i tifosi “hanno l’obbligo di occupare per tutta la durata dell’evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati, con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro”. Un provvedimento che, teoricamente, potrebbe riguardare anche la partita delle 20.45 tra Hellas Verona e Roma per la prima di campionato ma, trattandosi di questioni di ordine pubblico, l'ultima parola spetterebbe alla Questura.
11.00 - La Lega si è già esposta, chiedendo chiarezza e una linea comune da seguire, i club di Serie A sono pronti a riunirsi in videoconferenza per studiare una strategia e prendere posizione dopo il via libera - in vigore da oggi - del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora alla possibilità di ospitare fino a 1000 spettatori per gli eventi sportivi all'aperto. E dopo l'ordinanza a sorpresa del governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che ha concesso la deroga per l'accesso contingentato di tifosi per Parma-Napoli e Sassuolo-Cagliari di domani. Senza dimenticare, ovviamente, che in occasione dell'amichevole Inter-Pisa di questo pomeriggio, a San Siro 1000 invitati dal club nerazzurro accederanno sugli spalti. In sostanza, a poche ore dall'inizio ufficiale della nuova stagione, una serie di mosse sta sconfessando i recenti pronunciamenti di Governo e Comitato tecnico-scientifico sulla necessità di attendere almeno fino al prossimo 8 ottobre (quando scadrà il DPCM attualmente in vigore) per la riapertura parziale degli stadi. Da qui la richiesta e la necessità di avere indicazioni chiare e precise.
PARADOSSO SASSUOLO - Perché è successo e sta succedendo un po' di tutto in questi giorni e anche nelle ultime ore. E' quanto meno singolare, per esempio, che a fronte dell'ordinanza dell'Emilia-Romagna - che concede la facoltà a Parma e Sassuolo di riaprire il Tardini e il Mapei Stadium a patto di presentare un piano che "rispetti scrupolosamente le regole previste in merito a distanziamento, mascherine, prenotazione dei posti a sedere" - il club neroverde abbia fatto sapere di non essere pronto in così poco tempo a organizzare l'accesso di un certo numero di persone nel suo stadio. Il Parma - che pure aveva aperto le porte la scorsa settimana in occasione di un'amichevole con l'Empoli - è orientato invece a concedere l'accesso ad alcuni ospiti tra gli sponsor, considerando i tempi troppo ristretti per aprire la vendita on-line dei biglietti. In pratica, Bonaccini concede la facoltà ai due club di aprire i cancelli, poi sta alle stesse presentare nelle prossime ore un protocollo di sicurezza adeguato. Quello che la Juventus, in accordo con la Regione Piemonte, riteneva di aver redatto per avere almeno una parte dei propri sostenitori per il match di domani sera con la Samp, salvo ricevere due rifiuti, il primo per l'ingresso del 20% della capienza dell'Allianz Stadium e poi per i fatidici 1000. O che la Lega Serie A credeva di aver fornito in tutti i suoi particolari agli esponenti delle istituzioni in un dossier consegnato lo scorso luglio.
MANOVRE POLITICHE - La sensazione è dunque che nuovi colpi di scena non possano essere esclusi nelle prossime ore, perché la decisione di Bonaccini, pur rientrando nelle sue facoltà e nelle sue competenze, è stata giudicata un'interpretazione in senso lato del DPCM del 7 agosto scorso e non stata propriamente gradita a Roma, in particolare da certi settori del Governo e in un fine settimana importante per gli equilibri politici, tra referendum ed elezioni regionali (il presidente dell'Emilia è un esponente di spicco del Partito Democratico). In questa situazione caotica e di interessi incrociati, la Serie A chiede lumi a poche ore dalla ripartenza. Con una certezza: la questione stadi è tutt'altro che risolta.
L’accesso sarà possibile solo ad invito e la società provvederà a stilare apposita lista, nel rispetto dei limiti imposti dall’ordinanza. In questa prima partita il numero di ingressi sarà contingentato ed inferiore ai 1.000 previsti, in modo da non sovraccaricare il sistema organizzativo della partita e di controllo accessi e presenza nell’impianto. Tutte le persone che accederanno dovranno rispettare tassativamente la normativa vigente in tema di Covid-19: autocertificazione, mascherina, igienizzazione, misurazione della febbre, distanziamento sugli spalti, divieto di restare in piedi durante la partita".
13.05 Il Veneto segue a ruota l'Emilia-Romagna e vara il via libera alla riapertura fino a 1000 persone degli impianti sportivi all'aperto (700 per quelli chiusi). Con un'ordinanza firmata in mattinata, il governatore Luca Zaia indica che i tifosi “hanno l’obbligo di occupare per tutta la durata dell’evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati, con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro”. Un provvedimento che, teoricamente, potrebbe riguardare anche la partita delle 20.45 tra Hellas Verona e Roma per la prima di campionato ma, trattandosi di questioni di ordine pubblico, l'ultima parola spetterebbe alla Questura.
11.00 - La Lega si è già esposta, chiedendo chiarezza e una linea comune da seguire, i club di Serie A sono pronti a riunirsi in videoconferenza per studiare una strategia e prendere posizione dopo il via libera - in vigore da oggi - del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora alla possibilità di ospitare fino a 1000 spettatori per gli eventi sportivi all'aperto. E dopo l'ordinanza a sorpresa del governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che ha concesso la deroga per l'accesso contingentato di tifosi per Parma-Napoli e Sassuolo-Cagliari di domani. Senza dimenticare, ovviamente, che in occasione dell'amichevole Inter-Pisa di questo pomeriggio, a San Siro 1000 invitati dal club nerazzurro accederanno sugli spalti. In sostanza, a poche ore dall'inizio ufficiale della nuova stagione, una serie di mosse sta sconfessando i recenti pronunciamenti di Governo e Comitato tecnico-scientifico sulla necessità di attendere almeno fino al prossimo 8 ottobre (quando scadrà il DPCM attualmente in vigore) per la riapertura parziale degli stadi. Da qui la richiesta e la necessità di avere indicazioni chiare e precise.
PARADOSSO SASSUOLO - Perché è successo e sta succedendo un po' di tutto in questi giorni e anche nelle ultime ore. E' quanto meno singolare, per esempio, che a fronte dell'ordinanza dell'Emilia-Romagna - che concede la facoltà a Parma e Sassuolo di riaprire il Tardini e il Mapei Stadium a patto di presentare un piano che "rispetti scrupolosamente le regole previste in merito a distanziamento, mascherine, prenotazione dei posti a sedere" - il club neroverde abbia fatto sapere di non essere pronto in così poco tempo a organizzare l'accesso di un certo numero di persone nel suo stadio. Il Parma - che pure aveva aperto le porte la scorsa settimana in occasione di un'amichevole con l'Empoli - è orientato invece a concedere l'accesso ad alcuni ospiti tra gli sponsor, considerando i tempi troppo ristretti per aprire la vendita on-line dei biglietti. In pratica, Bonaccini concede la facoltà ai due club di aprire i cancelli, poi sta alle stesse presentare nelle prossime ore un protocollo di sicurezza adeguato. Quello che la Juventus, in accordo con la Regione Piemonte, riteneva di aver redatto per avere almeno una parte dei propri sostenitori per il match di domani sera con la Samp, salvo ricevere due rifiuti, il primo per l'ingresso del 20% della capienza dell'Allianz Stadium e poi per i fatidici 1000. O che la Lega Serie A credeva di aver fornito in tutti i suoi particolari agli esponenti delle istituzioni in un dossier consegnato lo scorso luglio.
MANOVRE POLITICHE - La sensazione è dunque che nuovi colpi di scena non possano essere esclusi nelle prossime ore, perché la decisione di Bonaccini, pur rientrando nelle sue facoltà e nelle sue competenze, è stata giudicata un'interpretazione in senso lato del DPCM del 7 agosto scorso e non stata propriamente gradita a Roma, in particolare da certi settori del Governo e in un fine settimana importante per gli equilibri politici, tra referendum ed elezioni regionali (il presidente dell'Emilia è un esponente di spicco del Partito Democratico). In questa situazione caotica e di interessi incrociati, la Serie A chiede lumi a poche ore dalla ripartenza. Con una certezza: la questione stadi è tutt'altro che risolta.