Parma senza stipendi, Tommasi preoccupato: c'è il rischio che si vendano le partite
Continua il caos in casa Parma. Gli uomini di Donadoni, che occupano l'ultimo posto in classifica e stanno vivendo una stagione fallimentare dal punto di vista sportivo, devono preoccuparsi delle vicende finanziarie che stanno compromettendo la sopravvivenza e il futuro della società ducale.
IPOTESI FALLIMENTO - Roberto Giuli, socio di minoranza del Parma ed uno dei principali sponsor del club, ha parlato a Teleducato: "Se la società non ce la fa, meglio portare i libri contabili in tribunale. Stiamo valutando azioni legali per tutelare il nostro investimento. Fallimento? Se si dovesse andare incontro ad una bancarotta fraudolenta, questa interesserebbe i vecchi proprietari. Ho incontrato Taçi a Milano, mi ha detto di avere grandi progetti per il Parma, ma ci ho capito poco".
SCADENZA IMMINENTE - Mancano 12 giorni al 16 febbraio, termine entro il quale la società dovrà versare le mensilità arretrate a staff e giocatori per un totale di 20 milioni di euro. La crisi delle casse ducali è di tale gravità che l'Iren, società che gestisce la fornitura dell'acqua nel territorio parmense, ha chiesto la chiusura dei rubinetti dello Stadio Tardini per insolvenza.
SI SALVI CHI PUO' - Cassano ha chiesto e ottenuto la rescissione del contratto, Paletta è stato ceduto al Milan, Pozzi è passato al Chievo per la cifra simbolica di 100 euro. Il resto della rosa è rimasto a disposizione di Donadoni, ma l'ipotesi messa in mora della società appare sempre più probabile. In caso si verificasse tale scenario, la società avrà 20 giorni per pagare le mensilità arretrate a staff e giocatori, poi i componenti della rosa saranno liberi di accasarsi altrove.
AIC - Il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi ha commentato a margine del rinnovo dell'accordo di programma fra Coni e il ministero del Lavoro per la promozione delle politiche di integrazione nello sport: "Scendendo in campo in situazioni di emergenza e di acclarata difficoltà economica come quella del Parma, il rischio è quello di rientrare in vicende poco gratificanti per il mondo dello sport, legate a risultati non corretti e quindi mettersi a rischio diventa difficile per i singoli giocatori Con quello che è successo negli anni scorsi e purtroppo sta succedendo ancora a livello internazionale legato alle scommesse e alla regolarità dei campionati, c'è preoccupazione. La situazione è intollerabile nella serie A di oggi, con i contratti tv che ci sono e la programmazione che dovrebbe essere pluriennale. Siamo seriamente preoccupati. Dopo la scadenza di metà febbraio (l'ultimatum dei giocatori per evitare la messa in mora della società per i mancati pagamenti degli stipendi, ndr) giustamente i giocatori si vorranno tutelare. Abbiamo visto che le norme che ci sono non sono sufficienti per evitare che una squadra arrivi a febbraio e abbia pagato una sola mensilità da inizio stagione, una società di Serie A non potrebbe neanche permettersi di saltare un mese. Bisogna essere più restrittivi, visto che si parla di realtà che da un punto di vista economico sono garantite da contratti importanti".