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Caos Bari: sospesa la fornitura di acqua al San Nicola, Giancaspro inibito. Corsa contro il tempo per evitare il fallimento
La situazione societaria del Bari è sempre più complicata e all'insegna dell'incertezza per il futuro prossimo. Agli enormi problemi di liquidità del patron Giancaspro, che è in cerca di circa 5 milioni di euro per ripianare le perdite e onorare le scadenze del prossimo 26 giugno, ossia il pagamento degli stupendi e i contributi prima di procedere all'iscrizione del prossimo campionato di Serie B, si uniscono vicende che rendono la situazione quasi paradossale. Si apprende infatti che l'Acquedotto pugliese ha interrotto la fornitura d'acqua all'interno dello stadio San Nicola, a causa del mancato pagamento di fatture da 6.000 euro da parte del club bianco-rosso. La vicenda è stata resa nota dalla consigliera comunale Irma Melini che ha presentato un'interrogazione e ha chiesto al sindaco di revocare la concessione al Bari.
GIANCASPRO INIBITO - Come se non bastasse, nella giornata di oggi Giancaspro è stato inibito per 3 mesi e il Bari sanzionato con 20.000 euro in merito al deferimento "per non aver consentito alla Società Deloitte & Touche Spa, incaricata dalla Covisoc, di svolgere l'attività di verifica ispettiva richiesta il 20 aprile scorso e per non aver prodotto alla Covisoc e alla Società dalla stessa incaricata, nonostante richiesti, copia di estratti conto relativi a diversi conti correnti intestati alla società". In questo scenario sempre più cupo, si susseguono i rumors su un possibile nuovo coinvolgimento dell'ex presidente Paparesta, che detiene ancora una piccola quota del club e che si starebbe adoperando per individuare nuovi investitori in grado di mettere in sicurezza i conti del club.
A creare maggiormente agitazione ai tifosi del Bari è però l'indagine aperta dalla Guardia di Finanza, chiamata ad investigare sul prestito concesso dalla Banca Popolare di Bari a Giancaspro per i pagamenti dello scorso 6 aprile e mai restituito dal patron pugliese, che aveva presentato garanzie per oltre un milione di euro. Giancaspro è indagato al pari di alcuni funzionari dell'istituto di credito, con l'accusa di ostacolo all’attività di vigilanza e falso in atto pubblico. Il tifo organizzato ha già manifestato il suo dissenso con la proprietà, ma ora è corso contro il tempo per scongiurare l'ipotesi peggiore del fallimento e il rischio di non poter iscrivere la squadra alla prossima Serie B.
GIANCASPRO INIBITO - Come se non bastasse, nella giornata di oggi Giancaspro è stato inibito per 3 mesi e il Bari sanzionato con 20.000 euro in merito al deferimento "per non aver consentito alla Società Deloitte & Touche Spa, incaricata dalla Covisoc, di svolgere l'attività di verifica ispettiva richiesta il 20 aprile scorso e per non aver prodotto alla Covisoc e alla Società dalla stessa incaricata, nonostante richiesti, copia di estratti conto relativi a diversi conti correnti intestati alla società". In questo scenario sempre più cupo, si susseguono i rumors su un possibile nuovo coinvolgimento dell'ex presidente Paparesta, che detiene ancora una piccola quota del club e che si starebbe adoperando per individuare nuovi investitori in grado di mettere in sicurezza i conti del club.
A creare maggiormente agitazione ai tifosi del Bari è però l'indagine aperta dalla Guardia di Finanza, chiamata ad investigare sul prestito concesso dalla Banca Popolare di Bari a Giancaspro per i pagamenti dello scorso 6 aprile e mai restituito dal patron pugliese, che aveva presentato garanzie per oltre un milione di euro. Giancaspro è indagato al pari di alcuni funzionari dell'istituto di credito, con l'accusa di ostacolo all’attività di vigilanza e falso in atto pubblico. Il tifo organizzato ha già manifestato il suo dissenso con la proprietà, ma ora è corso contro il tempo per scongiurare l'ipotesi peggiore del fallimento e il rischio di non poter iscrivere la squadra alla prossima Serie B.