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Cannavaro si tira indietro: 'Hamsik? Non sarò io a portarlo via da Napoli'
SU HAMSIK - “Gran giocatore e grandissima persona. Ragazzo straordinario, nel pieno della maturità. Ma c’è un aspetto romantico- sentimentale che si pone. Ne ho anche parlato, in epoca non sospetta, con mio fratello Paolo: non prenderemmo mai un calciatore al Napoli per non rappresentare un elemento di disturbo. Stiamo parlando della nostra squadra, quella della nostra città: e non mi permetterei di fare azioni che possano alterare umori e equilibri. E’ stato proposto, ed è normale che questo accada, stiamo parlando di un calciatore di assoluto livello. Ho avuto modo di chiacchierare con Venglos, il procuratore, ma ripeto: lui è il capitano del Napoli, non sarò quello che lo porta via".
SU NAINGGOLAN - “Io cerco un attaccante, ma Radja è tanta roba. Non voglio espormi, perché se dico che Nainggolan mi piace viene fuori che lo voglio. Chiunque lo vorrebbe, ma non si può".
SU ANCELOTTI - “Vi commuoverà come il giorno in cui comunicò a noi giocatori del Parma che sarebbe andato al Milan: piangemmo tutti. Perché Carletto non è solo un allenatore enorme, ma anche un uomo eccezionale. Mi ha fatto crescere, introducendomi alla marcatura a uomo e poi a zona, affiancandomi a Thuram. All’inizio non mi vedeva, mi faceva giocare a destra o a sinistra. Ma è stato un periodo brevissimo e iniziale. Io spero di diventare come lui. Vorrei prendere il meglio di Ancelotti, Lippi e Capello e fonderlo, costruendo così il Cannavaro della panchina".
SU SARRI - "Ha fatto qualcosa di sensazionale, perché quel calcio che ha mostrato con il Napoli ha rappresentato il manifesto della bellezza al mondo intero. L’ho seguito per una mezza giornata a Castel Volturno e devo dire che mi ha sconvolto per organizzazione e atteggiamento nei confronti dei giocatori. Mi è rimasto tutto dentro, come quel gioco che si è visto poche volte nella storia del calcio. Non è bastato per battere la Juve? Il Napoli ha perso un’occasione importante, quasi unica, e ciò è successo al di la degli episodi che pure hanno condizionato. Capisco la delusione dei tifosi, ma il crollo è stato psicologico e nelle difficoltà la squadra si è sciolta. Sarebbe bastato ripetere l’andamento del girone d’andata, e invece quei 5 punti hanno fatto la differenza. Rimane un anno straordinario”.
SULLA JUVENTUS - “Centri sportivi, stadio di proprietà, management impressionante, cultura vincente e non scendo nel dettaglio sulla qualità dell’organico e dell’allenatore. Adesso hanno anche aggiunto la squadra femminile: sono grandi”.
SUL MONDIALE - “Un dolore non esserci. La favorita? A me la Francia dà l’impressione di essere forte in ogni settore: ha personalità, fisicità e talento. Poi metto Spagna e Germania, a seguire il Brasile: dà l’impressione di essere sulla strada giusta per riproporre ciò che di loro conoscevamo. E non dimentico l’Argentina: se vincesse Messi si avvicinerebbe a Maradona. Ma lo avvicinerebbe solo, non esageriamo. La sorpresa? Il Belgio".