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    Cannavaro: 'Osimhen con me non toccherebbe palla. Addio alla Cina per la famiglia, contatti con club italiani'

    Cannavaro: 'Osimhen con me non toccherebbe palla. Addio alla Cina per la famiglia, contatti con club italiani'

    Fabio Cannavaro aveva voglia di aria di casa. Dopo aver risolto il contratto con i cinesi del Guangzhou, l'ex difensore e oggi allenatore è tornato a Napoli per un po' di relax: "Non ce la facevo più a stare senza famiglia, una volta sono rimasto undici mesi senza di loro e un'altra otto. In Cina stavo bene, sono grato per quanto ho ricevuto ma nella vita ci sono delle scelte da fare" ha detto Cannavaro a Corriere dello Sport e Tuttosport.

    L'ADDIO ALLA CINA - "Ho chiesto al club di non rientrare. Avrei dovuto passare di nuovo Natale e Capodanno lì, da solo, perché le famiglie non possono venire. Me ne sono andato lasciando 15 mesi di stipendio, mi dispiace perché ho allenato una delle squadre migliori in Asia. La crisi economica della società non c'entra nulla, era una decisione che avevo già preso e proposta un anno fa, quando però per loro sarebbe stato un costo in più".

    ALLENATORE - "Vorrei fare l'allenatore come faccio ormai da sei anni, ma alcune volte ho l'impressione che avendolo fatto in Cina non significhi nulla. Lì però ho sistemato alcune idee che si accavallavano nella mia testa, e ora sono pronto a tutto: Italia o Europa". Napoli? "Ha un allenatore bravo che a mie piace molto. Spalletti l'ho studiato a Roma, so che qui è solo e lo inviterò a cena in queste sere. Il suo Napoli gioca bene e vince, gli auguro di farlo a lungo e spero sia così".

    FUTURO - "Sono stato contattato da club italiani, inglesi e francesi, sia in passato che qualche settimana fa. Ho detto no a Emirati e America, ma non chiudo le porte a nessuno e ho voglia di allenare, anche una Primavera. Modelli? Lippi, Capello, Malesani e Zaccheroni. Mi piace molto il 4-3-3 ma quest'anno, senza Paulinho, mi sono schierato come il vecchio Parma di Malesani con un 3-4-2-1".

    INSIGNE E OSIMHEN - "Insigne ha molte pressioni e grandi responsabilità. Ha già dimostrato di saperle sopportare, ma se dovessi dargli un consiglio gli direi di rimanere a Napoli. Osimhen? Se dovessi marcarlo io non vedrebbe un pallone. E' un attaccante completo, sa fare reparto da solo e giocare con i compagni. Ma la sorpresa di questo inizio di stagione è Anguissa, un grande affare".
     
    DIFENSORI E SCUDETTO - "I difensori più forti di oggi, in ordine sparso, per me sono Ramos, Thiago Silva, van Dijk e Koulibaly. Sono un po' perplesso dalle ultime generazioni, sembra che la costruzione dal basso li distraesse dai loro compiti principali. Scudetto? La favorita è l'Inter, poi dico Napoli, se avrà continuità e non problemi e Milan, ma deve maturare. Più indietro Lazio, Roma e Juve. Il Pallone d'Oro dovrebbero darlo a Jorginho per quello che ha fatto col Chelsea e in Nazionale, ma la Coppa America ha rilanciato la candidatura di Messi".

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