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    Cannavaro a CM: 'Io, Maradona e quel campo di padel trent'anni fa'

    Cannavaro a CM: 'Io, Maradona e quel campo di padel trent'anni fa'

    • Francesco Guerrieri
    Immaginatevi Fabio Cannavaro giocatore seduto in panchina. Sempre, o quasi. Un ragazzino che sognava di fare il calciatore ma nelle giovanili del Napoli non aveva tanto spazio. Sì, proprio così: "Prima di andare in Primavera non giocavo molto, poi ho iniziato a essere più considerato" ci racconta ospite nella nostra redazione. E sapete chi era la sua riserva? Alessandro Moggi, figlio di Luciano e fondatore della Gea World: "E' vero, ma è andata bene per lui che abbia fatto il procuratore...".

    Cosa rappresenta Maradona per un napoletano? 
    "Tutto, da sempre. Per noi era ed è un Dio. La prima volta che l'ho visto avevo 12 anni, eravamo nello spogliatoio del San Paolo; poi ho avuto la fortuna di viverlo come compagno perché il giovedì andavo con la prima squadra, e come amico frequentandolo a Dubai. E' un peccato se ne sia andato così, sicuramente poteva vivere di più".

    Ci racconti un aneddoto con lui?
    "Nel 1993 eravamo in tournée con il Napoli in Argentina, andammo a casa sua e lì vidi il primo campo da padel. Provò a coinvolgerci, ma quando si accorse che nessuno di noi sapeva giocarci capì che era meglio lasciar perdere".

    @francGuerrieri 

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