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Caniggia sulla morte di Maradona: 'So delle cose'. E scagiona Zenga su Italia 90: 'L'uscita? Segnavo lo stesso'
«Non fu colpa tua, Walt, il pallone sarebbe entrato comunque» dice Caniggia. «Avrei segnato anche se tu fossi rimasto in porta, mandai il pallone dalla parte opposta, ci sarebbe voluto Superman per parare». «E poi avevo Ferri davanti», aggiunge Walter. «Ti difenderò alla morte», la chiosa dell’argentino.
Poi Caniggia parla di Messi: "Leo in campo è impressionante. Ma ho sempre detto che Maradona e Pelé sono sopra tutti".
E, infine, su Maradona e sulla morte di Diego: "So delle cose, le tengo per me. Posso dirti che idea mi sono fatto della sua esistenza perché lo conoscevo nel profondo. Lui doveva proteggersi, nessuno nasce preparato a vivere una vita così. Dicevano che fosse vittima di questo o quel personaggio, di questa o quella situazione, parlavano a sproposito della sua presunta fragilità. Diego ha sempre deciso cosa fare o non fare, non si è mai fatto imporre nulla da nessuno. Gli piaceva essere riconosciuto dalla gente, non avrebbe tollerato una vita nell’ombra. Vivere da Maradona era impossibile, ma a lui piaceva. Diego era un meraviglioso hijo de puta, ma aveva cuore, anima, generosità".