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    Cancelo: 'Deluso quando non giocavo, ansia ma nel derby sarà grande Inter'

    Cancelo: 'Deluso quando non giocavo, ansia ma nel derby sarà grande Inter'

    Joao Cancelo ha fame di vittoria nel derby. Il terzino portoghese dell'Inter ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport in vista del posticipo di domenica sera a San Siro contro il Milan: "Non si tratta di egoismo, ma nessun calciatore è contento quando non gioca. Non ero deluso perché non giocavo, ero deluso con me stesso. Ora è arrivato il momento. Credo di aver sfruttato l'occasione e cerco di dare tutto per la squadra. Si può sempre migliorare. La cosa importante è la squadra e che possa aiutarla a raggiungere l’obiettivo. Milano mi ha impressionato, è bellissima. Rispetto a Lisbona le manca il mare e fa più freddo, ma è stupendo camminare dal Duomo fino al Castello". 

    ANSIA DERBY - "Sentiamo un po' di ansia nel giocare bene. Credo che quest'ansia sia contagiosa. Stiamo cercando di migliorare e tornare quelli della prima parte. Come si dice anche in Portogallo, i derby non si giocano: si vincono. Credo che Gattuso stia facendo un ottimo lavoro. Ho visto qualche loro partita, hanno migliorato in difesa e sono più compatti. Calhanoglu e Suso sono due giocatori molto forti. Il Milan ha tanta forza e continuità in mezzo al campo, sono una buona squadra. Ho parlato con André Silva? No, in questi giorni silenzio! (sorride, ndr). Bravissimo ragazzo e giocatore, ma non possiamo parlare adesso. Noi siamo una grande squadra e cercheremo di vincere. Abbiamo una squadra per poterci qualificare in Champions. Ci vorrà lavoro, è facile parlare ma dobbiamo dimostrarlo in campo con i fatti. Stiamo lavorando bene per poter raggiungere questo obiettivo". 

    SPALLETTI - "E' un allenatore riconosciuto a livello mondiale, ci aiuta molto. Ho imparato tante cose da lui e gli sono molto grato. È strong, fa lavorare molto e cerca sempre di proporre un buon calcio. Ora sono all’Inter, un grande club con una dimensione completamente diversa e tifosi molto appassionati. Il campionato spagnolo è più tecnico rispetto alla Serie A, ma qui è più difficile il torneo. A livello personale ho imparato tante cose nuove. Comincia a essere un buon anno a livello individuale e spero che possa esserlo anche collettivamente". 

    PORTOGALLO - "Sono orgoglioso del mio Paese, siamo una nazione molto piccola ma abbiamo tanti giocatori di qualità. Non è un caso che abbiamo il migliore giocatore al mondo nel calcio (Cristiano Ronaldo, ndr), futsal (Ricardinho, ndr) e beach soccer (Madjer, ndr). Siamo campioni europei nel calcio e questo dimostra che siamo un popolo umile ma riusciamo a dire la nostra. Il Benfica è la squadra del mio cuore". 

    PRANDELLI - "Oltre all’impatto che ha avuto sulla mia carriera in quanto allenatore, ciò che mi ha colpito di più di lui era l’uomo, un grande uomo. Ti dà fiducia. A Valencia ho cominciato a capire cos’era il calcio professionistico. Sarà il mio club spagnolo per il resto della vita". 

    SCUDETTO - "Io sono a favore del bel gioco e il Napoli per me è una squadra che lo fa. La Juventus è molto brava a difendere, squadra tipica italiana, difficile da affrontare. Sono un fan di Koulibaly. Ovviamente, escludendo i miei compagni. Milan, Napoli e Samp: è meglio avere un calendario tosto? Sì, penso di sì. Le piccole squadre creano più difficoltà, si difendono bene e hanno giocatori di qualità. Le gare importanti sono difficili, ma hai sempre spazio per giocare e lo fai davanti a un grande pubblico". 
     

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