Cancella l'errore di Messi e fa piangere il 'suo' Real: l'era di Mbappé è già iniziata, ora è lui il migliore al mondo
Federico Albrizio
Novantaquattro minuti di dominio. Tecnico, atletico, mentale. Non parliamo del Paris Saint-Germain, che ha nettamente meritato il successo sul Real Madrid nell'andata degli ottavi di Champions League, ma del mattatore assoluto della serata: Kylian Mbappé ha lanciato un messaggio forte e chiaro per chi ancora avesse avuto qualche dubbio, la sua era è iniziata. Era l'uomo più atteso, perché PSG-Real non poteva essere una partita qualunque per lui, e la risposta è stata quella che tutti i tifosi parigini si aspettavano e sognavano: continuo, intenso, leader, decisivo, una prestazione che non ammette dibattito e lo consacra come migliore al mondo. E metaforicamente segna un passaggio di consegne con chi ha dominato fin qui la scena del calcio mondiale, perché arriva proprio quando Lionel Messi, che solo due mesi fa ha sollevato il settimo Pallone d'Oro, fallisce e rischia di compromettere il cammino europeo del Paris. Un errore dal dischetto, il quinto in carriera in Champions, ipnotizzato da Courtois che ha parato il suo diagonale mancino. Un rigore che poteva complicare decisamente i piani della squadra di Pochettino, che con lo 0-0 si sarebbe presentata al Santiago Bernabeu al ritorno senza la possibilità di giocarsi due risultati su tre (da ricordare che i gol in trasferta non valgono più doppio). Messi sbaglia, prova a reagire ma non è la serata giusta per rimettere i panni del supereroe. Mbappé li ha già presi e fatti suoi. E come in un film, quando i giochi sembrano ormai chiusi, entra in scena vincendo la partita con tutti i pezzi forti del repertorio: dribbling in velocità, conclusione in mezzo alle gambe del 'boss' finale Courtois, e Parco dei Principi in estasi. Tutti ad osannare lui, Kylian, che non è più l'enfant prodige del calcio francese: è un campione del mondo, è pronto a prendere lo scettro di giocatore migliore al mondo e inaugurare il suo regno dopo il duopolio Messi-Ronaldo. IL REAL PUO' ASPETTARE - Un segnale per il futuro. Già, ma il suo futuro? Al-Khelaifi non si è sbilanciato prima della partita, sottolineando che per il momento Mbappé è orgoglioso di vestire la maglia del PSG e darà tutto per vincere con i parigini. E la prova della serata lo conferma, perché l'ex Monaco mette da parte tutto, anche quella prospettiva di vestire la maglia del Real Madrid che si fa sempre più vicina, dopo anni di inseguimenti e quel tentativo da 200 milioni di euro andato a vuoto in estate. La camiseta blanca, salvo sorprese, sarà la sua prossima pelle, ma questo non impedisce a Kylian di trafiggere ancora il Real come già aveva fatto nel 2019 a Madrid. Perché il futuro può attendere, Mbappé sa come ignorare tutto il contesto: "E' facile, bisogna giocare a calcio - ha detto sorridendo a Canal+ al termine dell'incontro -. Facciamo troppe domande, diciamo troppe cose. Parliamo di PSG e Real, due grandi club. Io sono un giocatore del PSG, sono sempre molto felice". Dribbling elegante come in campo, ribadito pochi minuti dopo a Movistar: "Non ho deciso il mio futuro. Gioco per il PSG, uno dei migliori club al mondo. Questa partita può influenzare il mio futuro? No, non ho deciso, sto facendo del mio meglio e vedremo cosa succede la prossima stagione". Tutto rinviato, anche se l'esito del doppio confronto con il Real potrebbe accelerare i tempi della decisione - non stupirebbe l'annuncio del fatidico 'sì' in caso di eliminazione del PSG -, ora conta solo il campo. Perché PSG o Real, quello è il suo regno: l'era di Mbappé è ormai cominciata.