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    Viaggio al centro del fenomeno Qatar. Episodio 1: un El Dorado con le sbarre

    Viaggio al centro del fenomeno Qatar. Episodio 1: un El Dorado con le sbarre

    • Massimiliano Cappello

    Anche se gli europei hanno imparato a conoscere i petroldollari qatarioti solo nel 2010, anno in cui il Malaga è stato acquistato dallo sceicco Al-Thani per 36 milioni di euro, già da diverso tempo l'emirato costituiva per i grandi giocatori un luogo dove trascorrere gli ultimi anni della carriera e assicurarsi una pensione dorata. Il calcio, per gli sceicchi qatarioti, è diventato negli anni una grande cassa di risonanza in grado di moltiplicare popolarità e visibilità, proprio come successo allo sceicco Nasser Al-Khelaifi, un uomo con un patrimonio stimato in 2 miliardi di dollari che, seppur abbia fondato un colosso dell'informazione del calibro di Al Jazeera, ha raggiunto l'apice della popolarità nel 2011 con l'acquisto del PSG

    LA NASCITA - I qatarioti, a causa del dominio inglese cominciato nella seconda metà del 19esimo secolo, hanno assimilato la cultura calcistica dai loro dominatori e, a differenza degli altri stati del Golfo Persico, sono sempre stati molto interessati al calcio. Nel 1960 nacque ufficialmente a Doha l'Al Najah, la prima squadra qatariota, tre anni dopo tre sceicchi con una grande passione calcistica decisero di finanziare con i loro patrimoni un campionato dilettantistico denominato Pukett Cup. Nella stagione 1972-1973  venne fondata la lega professionistica calcistica del Qatar e il campionato fu denominato Qatar Stars League, l'Al Estaqlal, ora noto come Qatar Sc, si aggiudicò la prima edizione.

    Parallelamente alla nascita del campionato i tre fondatori della Federazione Calcistica Qatariota Hitmi Al Hitmi, Majed bin Saad e Khalifa Al Mutawah, decisero di fondare anche una coppa nazionale aperta alle squadre iscritte alla prima e seconda divisione del campionato. La prima edizione della Emir of Qatar Cup fu vinta dall' Al Najah.

    IL CAMPIONATO - Gran parte delle squadre iscritte al campionato appartengono alla capitale Doha, mentre le altre sono ripartite nelle città di Al Rayyan e Al Wakrah. Fino al 2009 la Qatar Stars League non prevedeva retrocessioni o promozioni ed il numero delle squadre era fissato a 12 per la prima divisione e 6 per la seconda. A partire dalla stagione 2013-2014 la Lega ha aumentato a 14 il numero delle squadre ammesse in prima divisione per potre far fronte al continuo sviluppo del movimento calcistico e alla nascita di nuove squadre professionistiche. 


    AL SADD DAVANTI A TUTTI - La squadra più titolata del Qatar è l'Al Sadd, fondata da un gruppo di studenti nel 1969, vincitrice di 13 campionati, 13 Coppe di Lega, 2 Champions League asiatiche e un terzo posto nel mondiale per Club nel 2011 (grazie ai gol dell'ex Marsiglia Niang). Il club, soprattutto nei primi anni di militanza nella Lega, ha riscosso molti consensi tra gli abitanti del Qatar tanto da essere la squadra più tifata nel Paese e una delle poche a contare su un vero e proprio fans club.
    La seconda squadra ad aver vinto più titoli nel Paese è il Qatar Sport Club che può vantare nel suo palmares 6 campionati e 3 coppe di lega. La società, nata nel 1960 con il nome Al Nasour, nel corso della sua storia è stata soggetta alla fusione con altre due società, Al Oruba and Al Esteqlal e nel 1981 ha preso l'attuale nome di Qatar Sport Club. L'ultimo gradino del podio delle squadre più vincenti spetta al Al-Rayyan Sports Club con 6 campionati, 6 coppe di lega, 3 coppe dello sceicco Jassem e 3 coppe del principe del Qatar. Anche se fondata appena 35 anni fa l'Al-Gharafa dello sceicco Mohammed Al Thani, un tempo chiamata Al-Itthiad, ha già raggiunto il livello d'importanza delle squadre storiche vincendo 7 campionati e 8 coppe nazionali. Potendo contare sulla grandissima disponibilità economica del proprietario la squadra è salita alla ribalta grazie all'ingaggio di numerosi giocatori di livello provenienti dall'Europa. Tra le squadre di minor importanza nel panorama nazionale troviamo la polisportiva Al Arabi che vanta 7 campionati vinti, il Lekhwiya che potendo contare sul più grande budget finanziario del Qatar, in quanto di proprietà dell'erede al trono, ha vinto a sorpresa l'edizione della Qatar Stars League da neopromossa, e infine l'Al-Jaish Sport Club, la squadra che rappresenta le forze armate della nazione.

    GIOCATORI FAMOSI - A partire dal 2003 la Federazione qatariota, per alzare il livello del campionato, ha deciso di assegnare ad ogni squadra iscritta alla Qatar Stars League una somma di 10 milioni di dollari per acquistare giocatori stranieri da campionati di primo piano. Proprio grazie a questa norma, già a partire dalla stagione 2003-2004, è iniziato un vero e proprio esodo di stelle europee in terra qatariota. I primi giocatori a fare da apripista sono stati Claudio Caniggia, ex giocatore di Atalanta e Roma approdato al Qatar Sport Club, Fernando Hierro, storico capitano del Real Madrid dei Galacticos approdato all'Al-Rayyan, Taribo West, Stefan Effemberg e Pep Guardiola. Nella stagione 2003-2004 il campionato ha visto la presenza di due cannonieri di prestigio mondiale del calibro di Gabriel Batistuta e Romario. L'argentino dopo l'avventura interista è passato all'Al Arabi con un bottino di 25 gol in 18 apparizioni ed un ingaggio di 4 milioni l'anno. Meno fortunata l'avventura del brasiliano ex-Barcellona che ha disputato solo 3 presenze e 0 gol a fronte di un ingaggio di 1,5 milioni di euro. Nell'anno successivo, attirati dagli ingaggi faraonici, sono sbarcati Ronald e Frank De Boer, che dopo una gloriosa carriera in Europa hanno accettato l'offerta dell'Al-Rayyan, Marcel Desailly centrocampista pluricampione d'Europa con le maglie di Milan e Marsiglia e Christophe Dugarry, ex attaccante di Milan e Bordeaux.


    EL SIETE D'ESPANA - Tra le ultime glorie europee approdate nella penisola arabica vi sono Raul Gonzalez Blanco, giocatore che detiene il record di reti realizzate con la maglia del Real Madrid e Juninho Pernambucano, ex centrocampista del Lione e della nazionale brasiliana. Nell'attuale stagione i giocatori di primo piano presenti nella lega qatariota sono il brasiliano Nilmar, ceduto dal Villareal all'Al-Rayyan per dieci milioni e attualmente in forza all'El-Jaish, Lucho Gonzalez passato dal Porto all'Al-Rayyan nella sessione di mercato invernale. L'Al Gharafa, per aumentare il tasso tecnico della rosa, nelle scorse sessioni di mercato ha acquistato Lisandro Lopez dal Lione e l'ex attaccante del PSG Nenè. Discorso diverso per Vladimir Weiss e Youssef Msakni, ex Pescara ed Olympiacos il primo e astro nascente del calcio tunisino e africano il secondo, due giovani stelle che avrebbero potuto ritagliarsi un ruolo importante nei maggiori campionati europei ma che hanno ceduto al richiamo dei petroldollari.

    NON E' TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA - Il Qatar, nonostante i copiosi investimenti, è tutt'altro che un El Dorado. Per conferma leggere le storie di giocatori come Abdeslam Oaddou, Zahir Belounis e Youssouf Hadji. Abdeslam Oaddou, difensore della nazionale marocchina con una lunga carriera in club europei come Fulham, Rennes e Olympiakos una volta raggiunta la parabola discendente della carriera ha deciso di accettare la ricca offerta del Lekhwiya dello sceicco al-Thani, proprietario del Paris Saint Germain. All'inzio della preparazione pre stagione il giocatore si è visto trasferito ad una squadra di secondo piano senza alcun motivo e senza dare il suo consenso, per poi essere privato dello stipendio. Dopo aver denunciato l'accaduto alla FIFA il giocatore si è visto ritirato il kafalah, una sorta di autorizzazione rilasciata dal datore di lavoro fondamentale per poter cambiare impiego, affittare casa, aprire un conto corrente e indispensabile per lasciare il Paese. Reo di aver leso l'immagine della famiglia Al-Thani il giocatore è stato minacciato e invitato a ritirare l'esposto alla FIFA; solo dopo aver reso nota la vicenda ai mezzi d'informazione europei il giocatore è stato "rilasciato" ed è tornato in patria. Molto simile la vicenda del franco-algerino Belounis che, pur essendo sotto contratto fino al 2015 con la squadra del Al-Jaish è senza stipendio da ormai due anni. Il giocatore ha deciso di portare a processo i responsabili del club ma a causa dei tempi dilatati della giustizia il giocatore non è in possesso del permesso di uscita e sta vivendo quasi da clandestino nel Paese. Youssouf Hadji, fratello dell'ex stella marocchina Mustapha, con un lungo passato in Ligue 1 è stato ad un passo dal vivere la stessa situazione di Oaddou e Belounis, ma, a differenza loro, è stato in grado di capire la situazione prima che gli venisse ritirato il visto d'uscita. I tre giocatori si sono fatti portavoce di un comitato per mettere in guardia i giocatori in procinto di trasferirsi in Qatar, tutt'altro che una Terra Promessa.

     


     


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