Campionato Primavera, la nostra lettera a Babbo Natale: qualità, Decreto Crescita, attenzione al talento
Caro Babbo Natale
Sono stati due anni complicati per i ragazzi che hanno vissuto la Pandemia Covd nel pieno del loro percorso e, forse, nel momento più importante. Qualcuno di loro ha perso un anno, qualcuno virtualmente addirittura due, ma quello che abbiamo imparato in questi due anni è che c'è sempre tempo per porre rimedio a errori che inevitabilmente pongono i nostri settori giovanili un po' più indietro rispetto a quelli esteri. Per questo, e non perché sono stati più che buoni, ti chiediamo tre semplici regali per il proseguo dell'anno e per le prossime annate.
- Prima di tutto, vorremmo più qualità, ma non nei ragazzi, perché quella può essere allenata. No vorremmo più qualità nell'intero mondo delle giovanili. Basta strutture fatiscenti e campi che sembrano rimasti negli anni 70. Investire nei centri di allenamento dei giovani è un investimento sul futuro e non può che fare bene in prospettiva anche ai bilanci dei club.
- Bilanci in cui si è un po' abusato dei vantaggi del Decreto Crescita. Perché sì, quello strumento magico che ha consentito a tante società di limitare l'esborso economico per gli stipendi dei top provenienti dall'estero, non si è limitato ai rinforzi per le prime squadre, ma è stato sfruttato a più riprese anche nelle giovanili togliendo spesso sapzio ai talenti italiani. Usare quest'arma è importante, ma facciamolo solo per chi lo merita davvero.
- Già il talento... e su questo in realtà caro Babbo Natale, ci siamo già mossi tanto negli ultimi 5 anni. Si vede sempre più attenzione alla tecnica individuale, al come si muove la palla fra i piedi e non all'impatto fisico dei ragazzi più "maturi". Però si può spingere ancora sull'acceleratore, anche perché il fisico si può formare, i piedi ad un certo punto non più. L'attenzione al talento si deve poi rispecchiare anche nelle prime squadre che non possono più permettersi di non sfruttare questo bacino naturale. E qui parliamo soprattutto alle big, gli allenamenti in simbiosi aiutano, ma l'aria di uno stadio vero, pieno e urlante, non si può immaginare, va vissuto.
ET - @TramacEma