Napolimania:| Tre giorni per capire chi sei
Altra settimana 'corta' per il Napoli. E' già giorno di vigilia: al San Paolo arriva una Fiorentina indecifrabile, ma senz'altro lontana parente della brillante ed organizzata squadra di qualche anno fa. Il Napoli dovrà confermarsi squadra di vertice, approfittando del dono del calendario, che dopo il giro di boa regala la seconda gara consecutiva in casa. I tre punti non sembrano impossibili, anzi. E martedì ci sarà la Coppa Italia, altro traguardo mai ufficialmente snobbato dal Napoli, eppure le uscite in Coppa degli azzurri dell'era De Laurentiis sono state fugaci e deludenti.
Un rapido, doppio esame per la truppa di Mazzarri: col campionato bisogna confermare quanto di buono fatto vedere nel match con la Juve, dimenticare San Siro, e perché no, mantenere intatto il ritmo euforico di questa settimana vissuta parlando di un grande Napoli. In città, in questi giorni, non si è fatto altro: Cavani è stato l'argomento principe in tutti gli ambienti, e come tanti anni fa (quando a Napoli gli scudetti si vincevano e non si sognavano) anche i più asettici distaccati, lontani dal tifo, si sono interessati al fenomeno azzurro, anche i non tifosi incuriositi da quel ragazzo dalla faccia gentile che ispira a chiunque dolcezza e simpatia.
Con la Coppa Italia, invece, Mazzarri ha la possibilità di mettersi di nuovo al cospetto dell'Inter: e stavolta la chiamata alle armi è duplice. Si ha la possibilità di riscattare la batosta rimediata nel giorno dell'Epifania, e Walter potrà ripetere l'impresa che fece quando era alla guida della Sampdoria, ossia eliminare l'Inter. Mazzarri quella Coppa Italia non la dimentica: è arrivato in finale, ha perso (a suo dire) immeritatamente contro la Lazio e ha perso l'opportunità di vincere qualcosa di concreto. Non tanto per le soddisfazioni di una carriera, la sua, in crescendo. Ma Walter vorrebbe tanto zittire chi lo critica dicendo 'non ha vinto niente'. Sì, proprio come l'odiato Mourinho, al quale però Mazzarri somiglia, forse perché entrambi sono allenatori di primo livello.
E quindi il passo è doppio, l'occhio è lungo: nonostante le sue mani fremino, Mazzarri prediligerà il campionato, mandando in campo contro il Bologna qualche 'titolarino', o meglio qualche riserva. Sarà questa la volta buona in cui il Napoli può dimostrare di essere squadra anche senza i tanto paventati rinforzi di cui si parla ossessivamente. Inler è sulla bocca dei napoletani da un anno e mezzo, eppure resta un giocatore dell'Udinese. E i vari Ogbonna o qualche straniero pronto ad essere sfoderato dal cappello a cilindro di Bigon, possono mai cambiare faccia al Napoli? E perché mai questo Napoli dovrebbe cambiare faccia: quella di oggi lo tiene sorridente e sfavillante al secondo posto in campionato, pronto per la Coppa Italia e l'Europa League.