Campionati e Nazionali:| Il prezzo da pagare è alto
Non c’è parentesi internazionale, ormai, che non si trascini appresso il suo bollettino di guerra, l’elenco dei caduti, quello dei feriti nel caso di infortuni più lievi, un’annosa consuetudine che i nostri club supinamente accettano, limitandosi a qualche fievole lamentela. La Roma perde Burdisso per l’intera stagione, un danno enorme, che però è arduo quantificare in assenza di regole attendibili, obbligatorio spendere soldoni per tamponare la falla. La Lazio dovrà giocare a Napoli senza il suo giocatore più significativo, quel Klose reduce da Amburgo con un bel gol e un intervento assassino di Van Bommel, sembra un fallo in prospettiva campionato, pensano i maligni.
Anche la Fiorentina, per la prima di Delio Rossi, si rassegnerà a fare a meno di Jovetic, autentico pezzo da novanta. E tutti zitti, qualcosa di positivo in termini di adeguati risarcimenti lo aveva avanzato Beckenbauer, ottenendo qualcosa, per altro non abbastanza rispetto al danno sofferto. Vale la pena di ricordare come i critici benpensanti avessero messo in croce Cragnotti, per avere chiesto un riconoscimento sostanzioso dopo che una partita della Nazionale lo aveva privato del più importante giocatore della sua Lazio, Alessandro Nesta. Un infortunio che produsse la perdita di uno scudetto che la presenza del difensore avrebbe probabilmente assicurato ai romani. Ma naturalmente tutti a parlare di patria oltraggiata, con i soldi degli altri è facile produrre fariseica morale.
Non se ne può più, insomma. Mettiamoci nei panni di un tifoso del Barcellona che segua in Tv una partita dell’Argentina per le qualificazioni sudamericane. Avrà occhi per il gioco, o concentrerà tutta la sua attenzione sugli interventi dei ditensori, boliviani o colombiani, sulle caviglie del loro Leo Messi? Un lungo stop del fuoriclasse produrrebbe disastri tecnici ed economici terrificanti.
(Il Tempo)