Campio-nati il 6 aprile: lo zar Vierchowod, il pesce fritto di Del Sol, i tortellini di Geovani, Olive e gli spaghetti di Bongusto
CAMPIO-NATI il 6 aprile, buon compleanno a:
PIETRO VIERCHOWOD, 1959, superdifensore di Como, Fiorentina, Roma, Sampdoria, Juventus, Milan e Piacenza. Si ritirò, nel 2010 a 41 anni, un'età in cui in genere smettono soltanto i portieri e soltanto perché il Piacenza non gli rinnovò il contratto. Detto ZAR, perché il padre era un soldato ucraino dell'Armata Rossa, prigioniero in Italia, che alla fine della seconda guerra mondiale decise di rimanerci. Mantovani lo comprò dal Como, ma siccome la Samp era ancora in B, ritenendolo sprecato per la serie minore, lo dette in prestito alla Fiorentina (1981-82), dove perse lo scudetto all'ultima giornata, e l'anno successivo alla Roma, dove invece riuscì a vincerlo. Conquistò anche quello, storico della Samp del 90-91. Maradona non riuscì mai a segnare su azione con lui come avversario diretto e lo paragonò all'Incredibile Hulk, «Una volta gli ero addosso, incollato. L’avevo, come si dice adesso, ingabbiato. Si è girato con una piroetta, un tunnel ed è volato via. Io allora sono scattato e l’ho raggiunto e chiuso in angolo e lui si è messo ridere: “Hanno ragione a dire che sei Hulk: ti manca solo il colore verde” Nils Liedholm sosteneva che: “Nelle situazioni difficili, ci possiamo permettere di attaccare in molti, tanto c’è Vierchowod che recupera”. Nel 2002 è stato il primo allenatore nella storia della Fiorentina dellavalliana, allora Florentia Viola, ma fu esonerato a fine ottobre e sostituito da Cavasin. Anche le altre tre esperienze da tecnico (Catania, Triestina e Honved Budapestù9 si sono concluse con altrettanti esoneri Nel 2012 si è candidato sindaco a Como.
GEOVANI, 1965, centrocampista brasiliano che ha giocato un anno, 1989-90 nel Bologna,
27 partite, 2 gol (uno su rigore) e la leggenda della sua dipendenza dai tortellini. Il suo
pusher era la signora Orianna, che abitava nel suo stesso pianerottolo e preparava succolenti
tortellini fatti in casa che poi regalava al vicino calciatore. Arrivava spesso in ritardo agli
allenamenti, dando la colpa al suo scarso senso dell'orientamento. Dopo aver lasciato il
calcio si è ammalato di polineuropatia, una grave malattia neurologica che limita i
movimenti, ma fortunatamente è riuscito a guarire.
Un altro festeggiato di oggi che non disdegnava la buona tavola, senza però darlo a vedere
sul campo, era LUIS DEL SOL, 1935, centrocampista spagnolo (Betis Siviglia, Real
Madrid, Juventus, Roma), “Del Sol è il più grande professionista che abbia conosciuto –
ricorda il suo ex compagno in bianconero Tino Castano – fisicamente era un fenomeno.
Eppure nel mangiare non si tratteneva per niente, mangiava pesce fritto, salame, paella.
Fumava. Ma in campo dal martedì alla domenica correva più di tutti noi.” «Da un lato mi
fa piacere essere definito un maratoneta anche perché, con il gioco moderno, chi non corre
il pallone non lo vede mai; però non vorrei essere citato soltanto come un emulo di Abele
Bikila, perché credo di sapere anche giocare al calcio e di averlo dimostrato». E infatti Di
Stefano, suo compagno nel Real,, lo chiamava “il postino del gioco del calcio” per le sue
singolari attitudini di fondista e le sue inesauribili doti di distributore del gioco. Unico
difetto di DEL SOL: si trovava a disagio nelle partite in notturna (battutaccia!!).
Per uno spagnolo che venne in Italia, un italiano che se ne andò a giocare in Spagna, ossia
AMEDEO CARBONI, 1965, difensore, che dopo aver giocato in Arezzo, Bari, Empoli,
Parma, Sampdoria e Roma, nel 1997, a 32 anni, si trasferì al Valencia dove giocò fino al
2006, a 41 anni, la stessa età del ritiro di Vierchowod. Evidentemente i nati il 6 aprile sono
predisposti alla longevità agonistica. In sette stagioni a Valencia, ha vinto due scudetti,
raggiunto due finali di Campions League e conquistato una coppa Uefa. «L' unico errore
della carriera è avere scelto tardi la Spagna. Avrei dovuto abbandonare il campionato
italiano qualche anno prima: qui si vive meglio, dentro e fuori dal campo». E nel 2007 lo
raggiunsero Fiore, Corradi, Di Vaio, Moretti, oltre al tecnico Claudio Ranieri . C'erano più
italiani che in diverse squadre italiche. Da maggio 2006 all'estate 2007 è stato direttore
sportivo della società valenciana. E' stato calciatore anche il fratello maggiore Guido,
attualmente allenatore del Siena.
Buon compleanno anche, tra i giocatori in attività, a:
LUCA BELINGHIERI, 1983, centrocampista del Modena (ex Ascoli, Toino, Cesena, Livorno)
ADRIANO MONTALTO, 1988,ala destra del Trapani.
DARIO ALBERTO POLVERINI, 1987, difensore centrale Pisa.
GIUSEPPE AGOSTINONE, 1987, terzino sinistro sempre del Pisa.
DANIELE GASPARETTO, 1988, difensore della Spal.
JURI GONZI, 1994, terzino destro russo del Mantova.
LORENZO LONGO, 1994, attaccante del Melfi, in prestito dal Bari.
LUCA PIANA, 1994, difensore centrale del Pro Piacenza in prestito dalla Sampdoria.
LUCA PARODI, 1995, centrocampista dell' Ancona in prestito dal Torino.
MATTIA MURONI, 1996, centrocampista del Tuttocuoio, in prestito dal Cagliari.
E, tra gli ex calciatori:
ANGELO CERESER, 1944, detto “Tricea”, roccioso difensore del Toro.
RENATO OLIVE, 1971, centrocampista di Bologna, Perugia, Lecce, Napoli.
Il campio-nato intruso di oggi è FRED BONGUSTO, 1935, che da ragazzino era un calciatore di buone speranze, ma poi scelse le 7 note. Visto che abbiamo parlato di giocatori è buona tavola, ho scelto un suo brano ad hoc.