fabio.manfreda
Campio-nati il 26 aprile: auguri a Carlos Bianchi, salì sul tetto del mondo battendo il Milan, voleva prestare Totti alla Samp
CARLOS BIANCHI, 1949, ex attaccante argentino (Velez, Reims, PSG, Strasburgo) e poi allenatore (Reims,Nizza, Paris FC, Velez, Roma, Boca Juniors, Atletico Madrid). Come giocatore con 385 goal occupa la nona posizione dei cannonieri più prolifici.Dicevano di lui che se i gol fossero figli, Carlitos avrebbe ripopolato anche le zone desertiche della terra. Come tecnico ha fatto sfracelli in Argentina (7 campionati, 4 Coppe Libertadores, 3 Coppe Intercontinentali, due delle quali contro il Milan) molto meno in Europa. Arrivato a Roma nell'estate 1996, riuscì a mangiare il panettone e, per un pelo, anche la colomba. Fu infatti esonerato una settimana dopo la Pasqua, l'8 aprile, sostiyuito dalla coppia Liedholm – Sella "SALUTO LA ROMA E I SUOI TIFOSI, SONO SICURO CHE LA SQUADRA ANDRA' IN UEFA. AVREBBE POTUTO FARLO CON ME, MA NON E' COSI', IL PRESIDENTE SENSI HA PRESO QUESTA DECISIONE". Burrascosi, tanto per cambiare, i rapporti con l'allora giovane Totti. Ne sollecitò la cessione in prestito alla Sampdoria, ma il Pupone, in un torneo amichevole a febbraio, segnò due fantastici gol ad Ajax e Borussia Moenchengladbach, che convinsero la società a puntare su di lui e a rinunciare, 2 mesi dopo, ai servigi del tecnico. Storia confermata dallo stesso Totti "Stavo andando alla Sampdoria: In quel momento mi è stato molto vicino Mazzone, che voleva che dimostrassi che ero un giocatore vero e diceva che dovevo farlo nella Roma. Devo molto a lui, ma è solo grazie a quei due gol che sono rimasto", ma smentita da Bianchi "Io conosco la verità su questa storia. Sono state dette tante cose non vere, mi hanno messo in bocca parole che non ho mai detto.Posso solo dire che la verità la conoscevamo io e il presidente Sensi, che oggi non c'è più “ Davanti alla sede del Velez, invece, gli hanno dedicato, nello scorso dicembre, una statua
VINCENZO MONTEFUSCO, 1945, ex centrocampista di Napoli, soprattutto, e Foggia, Vicenza e Taranto. Coi partenopei arrivò secondo, alle spalle del Milan, nel 1967-68. Avrebbe potuto giocare anche nell'Inter, ma Zaglio, il giocatore che doveva trasferirsi in azzurro al posto suo, rifiutò categoricamente Napoli. L´avventura in nerazzurro durerà poche settimane, il tempo di vivere a bordo campo la finale di coppa Intercontinentale.Poi una lunga carriera di allenatore (un anno in B, col Pisa, nel 1992-93, ma non arrivà a fine stagione “andai via dopo aver litigato con Anconetani, ma devo ammettere che come dirigente era un fenomeno, forse il migliore di tutti». ) e poi dirigente del settore giovanile del Napoli «Dopo tanti anni di panchina avevo deciso di fare il dirigente: pensavo che si potesse fare un buon lavoro con il settore giovanile del Napoli, i risultati lo stavano confermando, ma Ferlaino non la pensò allo stesso modo. L´allenatore non lo farò più, non accetterei neppure se ora me lo chiedesse De Laurentiis» Come calciatore lo fece esordire il Petisso Pesaola «Tornavamo da una partita di coppa a Belgrado, la domenica si giocava a Genova. Pesaola disse: "Se c´è il sole gioca Cané, se piove gioca Montefusco". Io e Faustino dormivamo nella stessa camera, alle 7 del mattino mi alzai e corsi ad aprire la finestra: un sole che spaccava le pietre. Una mazzata. Poi, un´ora prima della partita, arriva Pesaola e mi fa: "Montefusco, oggi gioca lei". Erano i suoi metodi: in realtà lui aveva già deciso tutto, ma per non caricarmi di responsabilità si era inventato il giochino del sole». In una amichevole marcò Pelè, che alla fine disse: “è in assoluto tra quelli che mi hanno marcato meglio” «Non ero un duro, mi apprezzò anche per questo. Ma è un´altra la scena che non dimenticherò mai: lui prende palla, fa 40 metri saltandoci come birilli, arriva davanti alla porta e calcia a colpo sicuro, al punto che comincia già ad esultare. Invece il pallone sbatte sul palo. A fine partita, mentre torniamo negli spogliatoi, lo vedo piangere: non riusciva a pensare a quel gol sbagliato, nonostante quella gara fosse poco più che un´esibizione. Quando allenavo i ragazzi raccontavo sempre questo episodio, per far capire cosa vuol dire essere un professionista fino in fondo»
Auguri anche a
FELIPE AVENATTI , 1993, Uruguay attaccante uruguaiano della Ternana
DARIO BERGAMELLI, 1987, difensore del Catania
IGNACIO LORES, 1991, ala destra uruguagia del Pisa
e, tra gli ex, a
GIUSEPPE MASSA, detto Peppiniello,1948, ex attaccante , cresciuto nell'Internapoli, riuscì poi a giocare sia nell'Inter(dal 1972 al 74) che nel Napoli (dal 74 al 78), oltre che in Lazio e Avellino
GIORGIO PAPAIS, 1961, ex centrocampista di Udinese, Monza, Triestina, Piacenza e Novara
ROBERTO COLACONE,1974, detto Colagol, ex attaccante, una lunga carriera (dal 1993 al 2012) da girovago, soprattutto in serie B. Nel giugno 20122 è stato squalificato per 4 anni nell'ambito del calcioscommesse LUIGI PANARELLI, 1976, ex difensore. Quando era all'Avellino, nel 1998, gli fu rescisso il contratto per una comparsata al Grande Fratello, non autorizzata dalla società, per fare una sorpresa alla fidanzata, Laura Torrisi, che era tra le concorrenti e che poi è stata a lungo compagna di Leonardo Pieraccioni