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    Campio-nati il 7 aprile: 'Scarface' Ribery, musulmano per amore. Anastasi, il Pelé bianco idolo del Sud

    Campio-nati il 7 aprile: 'Scarface' Ribery, musulmano per amore. Anastasi, il Pelé bianco idolo del Sud

    Oggi auguriamo Buon Compleanno a

    FRANCK RIBERY, 1983, ala francese del Bayern Monaco. più volte candidato al Pallone d'Oro. Grande talento, estroso in campo e fuori. Famoso per la sua cicatrice. In Turchia, dove nel 2005 giocò 6 mesi nel Galatasaray,  lo chiamarono Scarface, ma anche  “Ferraribery” per la velocità. Molti hanno pensato che fosse la conseguenza di qualche rissa giovanile. In realtà ebbe un incidente all'età di due anni mentre era in auto col padre. Fu sbalzato fuori rompendo il parabrezza con la testa.  “Devi essere solido di mente per resistere allo scherno degli altri bambini, ma peggiori erano gli sguardi degli adulti. Mi fissavano a lungo finché i miei genitori mettevano l’espressione da duri: “Qualche problema?”. Allora erano gli altri a vergognarsi. Adesso sono quasi orgoglioso dello squarcio, senza sarei troppo normale: questa cicatrice mi ha forgiato il carattere, mi ha dato forza”. Dopo il matrimonio con Wahiba Belhami, fidanzata dall’adolescenza, origine algerina, musulmana, si converte anche lui alla fede islamica, scegliendo il nome Bilal. Yusuf Mohammed. Nell'estate 2015, infatti, non compare, insieme a Benatia, nella foto pubblicitaria di gruppo del Bayern in cui i giocatori apparivano tenendo in mano un boccale della birra Paulaner, sponsor dei bavaresi. Per lo stesso motivo l'anno scorso, durante i festeggiamenti negli spogliatoi per la conquista del titolo, ebbe un litigio con Jerome Boateng che lo aveva innaffiato di birra “Non rivolgerò mai più la parola a Boateng. Lo sa perfettamente che sono musulmano, sono incazz..to”. Con Robben invece sarebbe venuto  alle mani, nell'aprile 2012, durante l'intervallo di una partita col Real. Il motivo della lite? Un calcio di punizione che nel primo tempo l'olandese ha fatto battere a Toni Kroos, togliendo la possibilità a Ribery di calciarla. 

    La stessa intransigenza nei confronti dell'alcol non l'ha però dimostrata verso il sesso.  Nell'aprile 2010, infatti, il canale francese M6 apre il telegiornale con la notizia
    che 4 giocatori della nazionale francese sabbero stati pizzicati in un nightclub con delle prostitute minorenni. Tra loro c’è anche Franck, che ammette: “Ho una relazione con una escort, ma mica lo sapevo fosse minorenne.” Nel processo svoltosi nel gennaio scorso, perà, lui e Benzema sono stati assolti in quanto non erano emerse  prove sufficienti a dimostrare che Ribery e Benzema sapevano che la ragazza che li ha accusati era minorenne all'epoca dei loro rapporti.
    Per non essere accusato di aver privilegiato il gossip rispetto al calcio giocato, chiudo con il video del fantastico gol in rovesciata realizzato da Ribery nell'ultima partita di Bundersliga

    PIETRO ANASTASI, 1948, giocò in  Massiminiana, Varese, Juve, Inter, Ascoli, Lugano. Smise nel 1982. Lui si definisce una sorta di “falso nueve” ante litteram: "Ho spesso giocato con il nove, ma il centravanti non l’ho mai fatto. Mi piaceva allargarmi, spaziare, servire i compagni. Il famoso goal di tacco di Bettega a San Siro, nasce da un mio assist dopo un dribbling in area. Sono stato un falso nueve. Mi rivedo molto in Tevez, che viene fuori a prendere il pallone e gioca spesso come trequartista". Deve la svolta della sua vita ad una donna incinta all'areoporto di Catania che  supplicava che la lasciassero partire, anche se non aveva un posto sull’aereo, perché doveva assolutamente recarsi a Milano. Quel gentiluomo di Casati, allora General Manager del Varese, le concesse il suo posto, accettando di partire la sera dopo. Il barista dell'albergo gli suggerì allora di andare, per ingannare il tempo, a vedere al Cibali Massiminiana- Paternò, dove c'era un ragazzino prodigioso. Così fece e anche se finì 0-0, Caminiti lo vide e prese nota "A fine partita, venne giù negli spogliatoi e l'affare si concluse in poche ore". Col Varese fu promosso in serie A e il il 4 febbraio 1968, Anastasi realizza una tripletta nel clamoroso 5-0 con cui la neopromossa schiantò la Juventus. L'anno successivo passò proprio ai bianconeri, con l'Avvocato Agnelli che lo soffiò all'ultimo tuffo all'Inter (stava addirittura già giocando un'amichevole coi nerazzurri), offrendo a Borghi, presidente del Varese e proprietario della Ignis, 660 milioni e una fornitura di motorini Fiat per frigoriferi. Arriva a Torino e si presenta in sede “Era estate e andai in sede a incontrarmi per la prima volta con i nuovi dirigenti non pensando alla forma. Avevo una maglietta e un normale paio di pantaloni. Il presidente Catella mi disse: “La prossima volta si presenti in giacca e cravatta”. Diventa presto un idolo, soprattutto, lui siciliano, per i meridionali emigrati a Torino "Per i tanti lavoratori che venivano dal Sud e che si facevano il mazzo in fabbrica sono diventato un simbolo, anzi ero uno di loro, quello che aveva avuto la buona sorte di giocare a pallone. Ricordo che mi fermavano fuori dello stadio e mi dicevano di farmi valere anche per loro. Mi rendeva orgoglioso".  Al Comunale comparve addirittura lo striscione “Anastasi Pelé bianco”. Comparve nei primi anni alla Juve. Mi fece un certo effetto, accidenti. Poi però mi dissi: “Chissà cosa ne pensa Pelé!”.

    Nella ripetizione della finale dell'Europeo del 1968, a Roma con la Jugoslavia (allora, per la finale, in caso di parità al termine dei 90 minuti non erano previsti i supplementari, ma la ripetizione) realizza il gol del 2-0 con una famosa semirovesciata. “È stato sempre detto che sbagliai lo stop. Può darsi, non ricordo. So che feci una rete bellissima e che non stavo nella pelle dalla gioia”.  Il 27 aprile 1975  in Juve-Lazio realizza lo storico record di segnare 3 reti in 5 minuti (dall'83' all'88') essendo entrato dalla panchina negli ultimi 20 minuti  “quando mancano venti minuti alla fine, Parola mi dice di entrare al posto di Bettega. In cinque minuti, dall’83’ all’88’, realizzo una tripletta. Nessun subentrante era mai riuscito nell’impresa prima e, per quel che mi risulta, neppure dopo nel campionato italiano.Il primo di destro in scivolata ad anticipare il difensore su cross basso dalla destra. Il secondo di sinistro al volo a mezza altezza su centro dalla sinistra. Il terzo dopo una traversa di Viola: sulla ribattuta colpisco il palo, la riprendo e segno. In quell’occasione, Felice Pulici fece come l’orso nei giochi della fiera: a ogni sparo, cambiava direzione, senza capirci più nulla” In verità, il 19 ottobre 2011 anche il milanista Kevin Boateng realizzò una tripletta da subentrante, ma in 16 minuti, dal 49' al 65'. Visto che ci sono, vi informo che la tripletta più veloce in assoluto, ma non da subentrante, è di Valentino Mazzola: 3 reti in 120", (29' , 30' e 31' ) di Torino-Vicenza 6-0 del 20 aprile 1947.

    Nell'estate 1976 Anastasi passò all'Inter attraverso lo scambio con Boninsegna. Nonostante la differenza di età, a guadagnarci fu la Juventus, come aveveva previsto Gianni Brera "nastasi è finito e se non fosse stato finito la Juventus non l'avrebbe dato via".

    MARCO DEL VECCHIO, 1973, attaccante Inter, Udinese, Roma, Brescia, Parma, Ascoli, poi, ritrovatosi svincolato, invece di fare il pensionato e andarsene a pesca, firmò nel settembre 2008, per la PESCATORI Ostia in Eccellenza. Realizza 34 reti in 39 partite, ma, dopo aver rimediato un paio di espulsioni per proteste e un totale di 9 giornate di squalifica, decide, nel febbraio 2009, di smettere in segno di protesta contro il sistema arbitrale. Famoso per la "finta del cammello" Detiene con Da Costa il record di gol segnati, 9, nel derby romano. Ha partecipato a BALLANDO SOTTO LE STELLE, allacciando una relazione con la sua maestra.

    Buon compleanno anche a

    MARTIN CACERES, 1987, difensore uruguagio della Juventus
    WILLIAM CARVALHO, 1992, centrocampista dello Sporting Lisbona
    ROBERTO GAGLIARDINI, 1994, centrocampista dell'Atalanta
    ANTONIO PICCOLO, 1988, attaccante dello Spezia
    KINGSLEY BOATENG,1994, attaccante ghanese, naturalizzato italiano, del Bari. Non è parente dei fratelli Jerom e Kevin
    MARKO DUGANDZIC, 1994, attaccante croato della Ternana
    FLORIN LOGOFATU, 1995. portiere rumeno del Catania

    e tra gli ex

    ALESSANDRO BIANCHI, 1966, ala destra (Cesena, Padova, Inter) con Inter scudetto 1988-89 e 2 Coppa Uefa (1991 e 94)
    LUIGI DE AGOSTINI, 1961, difensore Udinese, Trento, Catanzaro, Verona, Juventus, Inter, Reggiana). 1 Coppa Uefa con la Juve.  Fu lui a tirare il rigore, sbagliandolo, che Roberto Baggio, per la prima volta a Firenze da avversario il 6 aprile 1991 non si sentì di tirare

    GIANCARLO MEZZALIRA, 1936, ala di Monza, Varese, Reggiana, Spal, Cagliari
    CLAUDIO TAROCCO, 1956, portiere, in serie A col Genoa dal 76 al 78
    GIANCARLO TACCHI, 1957,ala, in serie A con l'Avellino. In B con  Avellino, Genoa, Lecce e Pescara
    ROBERTO MALTAGLIATI, 1969, difensore di  Cagliari e Spezia

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