Cambiasso|: Dobbiamo lavorare
Il centrocampista dell’Inter Esteban Cambiasso ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24 HD.
Come ti sei spiegato questo calo improvviso della squadra?
Sicuramente delle analisi le facciamo anche noi all’interno dello spogliatoio. Non è un periodo al quale siamo abituati, ma quello che ci siamo detti è che l’unico modo per uscirne è lavorare e cercare di vedere gli errori che sono stati fatti in queste partite. Penso che siano state tutte partite diverse, al di là del risultato sempre negativo. Dobbiamo cercare di fare buone prestazioni con il risultato perché di buone prestazioni qualche volta ne abbiamo fatte, ma senza risultato sembra che tutto sia vuoto.
Non siete abituati a vivere momenti come questi.
Purtroppo è normale che ci sia questa sensazione. Quello che a volte uno non si chiede mai è quando le cose sono positive, il perché, fin quando durerà, uno spera che tutto il bello sia eterno, ma sappiamo bene che nel calcio, come nella vita, questo non accade. Dobbiamo essere felici di quello che è stato fatto e pensare che oggi la realtà è un’altra e che dovremo sudare come abbiamo sudato per ottenere delle vittorie. Dovremo sudare ancora di più per cercare di uscire da questa situazione. Siamo convinti che tireremo fuori l’Inter e la porteremo più in alto possibile.
Responsabilità.
La responsabilità non è solo di una persona, nelle sconfitte come nelle vittorie. Ognuno, come calciatore, deve prendersi le sue responsabilità quando le cose vanno male, così come l’allenatore e i dirigenti, e prendersi i propri meriti quando le cose vanno bene. Tutto ha una percentuale che, sicuramente, è impossibile decifrare perché è impossibile capire con una percentuale quanto sia responsabile l’uno o l’altro. Tutti quelli che fanno parte di questa realtà, per tutta la stagione, anche mister Gasperini, hanno la loro responsabilità e devono assumersela, ma senza andare oltre e senza prenderne di meno.
Allenatori.
Con gli ultimi allenatori penso che abbiamo giocato la maggioranza o quasi la totalità delle partite. Magari è un ragionamento che pochi hanno voluto fare o hanno fatto anche nel momento in cui si vinceva tutto e con diversi allenatori. Quindi, per me è una sensazione di piacere perché il lavoro non cambia. Sicuramente ora ci vuole una grandissima gara di Champions, che questa squadra è capace di fare. Ci vuole un’atmosfera positiva, un San Siro pieno. Io sono convinto che, se tanto si parla della fine di un ciclo, che questa possa essere l’ultima stagione di un ciclo di una certa quantità di giocatori che hanno dato tanto all’Inter, anche se qualcuno pensa che quella partita possa essere la fine di un ciclo, il ciclo merita di essere finito con uno stadio pieno.