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    Napoli, la prima di Calzona: 'Hamsik? Mai dire mai. Ecco cosa mi ha chiesto De Laurentiis e gli obiettivi'

    Napoli, la prima di Calzona: 'Hamsik? Mai dire mai. Ecco cosa mi ha chiesto De Laurentiis e gli obiettivi'

    Conferenza stampa speciale quella che si trova ad affrontare Francesco Calzona, nuovo tecnico del Napoli da neanche 24 ore. È prima di tutto di avvicinamento al match di domani sera, valido per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. Ma è anche l'occasione giusta per presentarsi per la prima volta alla stampa e ai tifosi da allenatore azzurro. Ecco le sue parole dalla sala stampa del Maradona:

    RINGRAZIAMENTI - "Ringrazio la Federazione slovacca e il presidente Kovacik perché mi hanno concesso quest'opportunità di venire a Napoli. Il merito è loro, dei giocatori della nazionale e ringrazio anche il popolo slovacco perché mi ha manifestato grande stima". 

    DA DOVE SI RIPARTE? - "Si riparte da oggi, si resetta tutto e si inizia un nuovo cammino. Ho trovato una squadra che si è messa subito a disposizione. Poche parole, ora servono i fatti. Ci siamo intrattenuti poco tempo e siamo andati subito in campo". 



    AL PUBBLICO - "Il pubblico di Napoli è speciale però più che chiedere aiuto a loro dovremo renderli noi orgogliosi. Il compito è nostro, dobbiamo renderli felici con prestazioni e risultati da qui in avanti".

    OSIMHEN - "Osimhen si è allenato con la squadra. Non è stata una seduta lunghissima, c'erano tante cose da fare. Si è allenato a pieno ritmo e sarà valutato con il resto della squadra domattina dopo l'allenamento".

    COSA CAMBIARE IN 24 ORE - "Un allenatore può cambiare poco in 24 ore ma noi non abbiamo tempo, dobbiamo accelerare questo processo di apprendimento. Ai giocatori ho detto che non abbiamo più scusanti, dobbiamo migliorare la nostra posizione di questo momento. Il Barcellona è una squadra forte, che ha passato qualche momento di difficoltà ma una delle più forti in Europa. Non abbiamo paura perché siamo il Napoli ma nessuno può nascondere che di fronte ci saranno grandi giocatori e un top allenatore".

    INFLUENZA DI ALLENATORI - "Ho lavorato con tre grandi allenatori, Sarri, Spalletti e Di Francesco. Mi hanno trasmesso concetti che mi aiuteranno nel mio prosieguo. Ci metterò del mio ma sono stati importanti".

    SENSAZIONI - "Sono contento. Quando sono arrivato in tangenziale mi è salita l'adrenalina. Il debutto è importante con un avversario forte, ma tutto questo non mi spaventa perché il Napoli è una squadra forte. Deve ritrovare alcuni concetti ma è una squadra forte e questo mi rende felice".

    CONVINZIONE - "Dobbiamo cambiare la convinzione. Questa è una squsdra forte e ci credo, lo hanno dimostrato l'anno scorso e a tratti quest'anno. In Champions è stato fatto un ottimo girone lo scorso anno ed è stato stravinto il campionato".

    IL BARCELLONA - "Ho guardato il Barcellona da sportivo finora perché quello che mi è successo era inaspettato. Oggi abbiamo visto tante cose di loro. Mi aspetto una partita dura però noi scendiamo in campo per vincere. La mia mentalità è quella di vincere tutte le partite".

    DE LAURENTIIS E GLI OBIETTIVI - "Non mi ha mai contattato nessuno in passato, ho parlato con la società solamente domenica. Il presidente non è contento della situazione, mi ha chiesto di credere fermamente nei nostri obiettivi, ovvero andare avanti in Champions e arrivare in una posizione che ci permetta di qualificarci in Champions il prossimo anno".

    PARI? - "Non firmo per il pari, assolutamente no. Siamo il Napoli, siamo forti e giochiamo in casa. Se poi il Barcellona sarà così bravo a costringerci al pareggio tanto di cappello. Noi giochiamo la partita per vincerla".

    COSA CHIEDE - "Se i giocatori faranno ciò che gli chiedo per buona parte della partita sarò felice. Mi faranno capire che credono nelle mie idee. Sarebbe già un grande risultato. Se la squadra fa questo può raggiungere risultati importanti. Gli ho chiesto di essere squadra nelle due fasi. Non accetto nella fase difensiva che ci siano giocatori che non partecipano e che si sentono esonerati da questo".

    MODULO E IL BARCELLONA - "A me piace il 4-3-3 ma non mi lego ai moduli, cerco di sfruttare le caratteristiche dei giocatori. Terrò conto di come è stata costruita la squadra. Del Barcellona ho visto da spettatore 1-2 partite, ho seguito quelle di campionato, specialmente l'ultima. È una squadra forte, difficile da affrontare e con grandi giocatori. Stimo tantissimo Xavi".

    SARRI E SPALLETTI - "Per me è stata una grande fortuna avere questi due grandi allenatori che mi hanno insegnato tanto. Mi sono arricchito tanto con loro. Due allenatori con grandissima personalità, diversi nel lavoro sul campo. Con Spalletti sono stato un solo anno ma è stato un anno intenso. Ho potuto osservarlo, studiarlo, collaborare con lui. Un anno di grandi insegnamenti. Se li ho sentiti? È successo tutto così in fretta che a parte mia mamma, mio papà e uno dei miei fratelli non ho sentito nessuno".

    IDENTITÀ - "Se non riuscirò a dare un'identità al Napoli vorrà dire che avrò fallito. non riesco a sopportare che le mie squadre non siano ordinate e non abbiano una certa mentalità. Abbiamo l'aggravante che dobbiamo fare anche risultati e questo può metterci più pressione. Ho detto ai ragazzi che non devono pensare a questo ma riportare quanto facciamo in allenamento, ad avere la testa libera, a divertirsi perché si chiama gioco del calcio".

    QUANTO CAMBIA IL BARCELLONA - "Non è cambiato tantissimo in atteggiamento il Barcellona rispetto a due anni fa. Ha avuto difficoltà, nel 2024 ha subito più gol rispetto alla media a cui era abituato. Ma non cambia niente perché c'è il solito allenatore con i soliti concetti. Non credo ci possa essere qualche novità rispetto a quello del passato".

    TRAORÈ - Oggi abbiamo fatto un allenamento tattico. Conto su Traorè ma non solo. Sceglierò in futuro in base agli allenamenti. Sappiamo tutti che è stato tanto tempo fermo, non è al 100% ma ci conto su Traorè e non so se lo utilizzerò dall'inizio o a partita in corso".

    HAMSIK - "Hamsik lo volevo fortemente. Solamente lui gestisce un'academy importante e da quando ha smesso di giocare l'ha presa in mano. In così poco tempo non è riuscito a organizzarsi. Mai dire mai perché Hamsik insieme a Maradona è il più amato a Napoli. Inoltre è un ragazzo fantastico, collaboro con lui nella nazionale slovacca ed è molto bravo".

    MONDIALE PER CLUB - "Il presidente vuole migliorare la situazione attuale. Non mi ha messo nessuna pressione ma so cosa vuol dire per una società raggiungere le prime cinque posizioni e il Mondiale per club".

    MIRACOLO CHAMPIONS - "Se credo nei miracoli? Sapevo di queste statistiche (riferimento al Chelsea di Di Matteo campione d'Europa nel 2012, ndr) ma non gli do tanto peso. Credo in questa squadra e non lo dico giusto per ma è davvero così. Penso alla mia squadra più che all'avversario perché penso possa vincere tante partite. Lo dobbiamo volere ed è questa la chiave per il futuro".

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