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Calvarese-Abisso: scatta l'indagine dopo Roma-Genoa. Ecco cosa sta succedendo
FASCICOLO - La circostanza comunicata formalmente da Abisso ai vertici dell’Aia nei giorni seguenti alla partita, ha fatto immediatamente scattare l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Arbitrale diretta da Rosario D’ Onofrio come riporta il Tempo. Dopo aver ascoltato lo stesso fischietto siciliano, che ha confermato nell’audizione quanto già raccontato nell’esposto inviato all’Aia, gli atti sono stati trasmessi alla Procura Figc che a sua volta ha aperto un’inchiesta. Allegati anche articoli di stampa che hanno ipotizzato il presunto tentativo di Calvarese di “rabbonire” il referto stilato da Abisso, che ha poi portato a una sola giornata di squalifica per Zaniolo. La situazione è insolita e intricata. Al vaglio degli inquirenti federali c’è innanzitutto il ruolo di Calvarese, ingaggiato, come detto, da consulente esterno dalla Roma e non come tesserato Figc. L’ex arbitro si è dimesso dall’Aia e non può essere quindi giudicato dalla Procura Arbitrale per un’eventuale violazione del regolamento o codice etico interni (sarebbe semmai Abisso a rischiare sanzioni ma l’arbitro ha raccontato di aver liquidato in fretta il suo ex collega), tantomeno deferito ed eventualmente squalificato dalla Procura Federale.
LA ROMA - Verrà quindi chiesto conto alla Roma dei motivi della presenza dell’ex fischietto – non consentita dai regolamenti – in una zona riservata ai tesserati. Solo l’addetto ufficiale agli arbitri (per i giallorossi è Vito Scala) è autorizzato a entrare nello stanzino dei direttori di gara, mentre spetta al dirigente accompagnatore della squadra ospitante (in questo caso il team manager Valerio Cardini) vigilare sulle presenze non consentite nei vari spazi interni dello stadio. La Procura Figc deve ancora informare la Roma del procedimento, probabile che vengano fissate delle audizioni. In caso di deferimento, il club di Friedkin rischia un’ammenda e i dirigenti una squalifica