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Calhanoglu sa come battere l'Atalanta, il Milan è sulle sue spalle: a Bergamo l'ultimo ballo
ASSENTE - Dimenticatevi i 4 gol e i 10 assist realizzati finora in stagione, dimenticatevi gli oltre 3 passaggi-chiave effettuati a partita, i 2,3 cross di media e le cifre relative ai chilometri percorsi al servizio della squadra e ai palloni recuperati o intercettati. Contro il Cagliari, nella partita che poteva regalare l'aritmetica certezza di partecipazione alla Champions, non si è visto nulla di tutto questo. Anzi, i numeri di Calhanoglu sono stati da brividi: un solo passaggio riuscito verso l'area dei sardi da calcio piazzato, nessuno riuscito su azione, nessun passaggio riuscito negli ultimi 20 metri. Per un trequartista, un rifinitore, sono dati horror e che inevitabilmente compromettono le possibilità offensive dell'intera squadra.
DECISIVO A BERGAMO - Senza Ibra, il Milan ha bisogno di ben altro contributo da parte di Calhanoglu, che con l'Atalanta e Bergamo ha un feeling particolare. L'anno scorso segnò su punizione per l'1-1 con la squadra di Gasperini nel ritorno a San Siro, ma soprattutto i rossoneri si ricordano il suo contributo nell'ultima vittoria contro la Dea, arrivata proprio a Bergamo. 16 febbraio 2019, il Diavolo passa 3-1 in rimonta a Bergamo e il turco è prtagonista assoluto nella ripresa: dopo il pareggio di Piatek allo scadere del primo tempo, Calhanoglu regala il vantaggio alla squadra di Gattuso con un violento destro dal limite, per poi servire da corner l'assist a Piatek per la doppietta personale e il risultato finale. A distanza di oltre due anni, il Milan ha bisogno di quel giocatore e di quel rendimento per centrare l'impresa e conquistare una Champions League che rischia di sgusciare via dalle mani dopo una stagione in controllo e il match point fallito a San Siro. La decisione definitiva sul futuro può aspettare, le ambizioni europee no: per l'ultima della stagione, a Pioli e al Diavolo serve il vero Calhanoglu.
@Albri_Fede90