Calhanoglu: “Ho incontrato gli ultras, ma l’Inter non voleva”. Rischio squalifica? Cosa dice il regolamento
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Nel corso dell’interrogatorio con gli investigatori della Squadra Mobile, il centrocampista nerazzurro ha ammesso la “relazione” con il tifo organizzato in maniera esplicita, dopo che anche gli altri tesserati dell’Inter (il tecnico Simone Inzaghi e il vice presidente Javier Zanetti) erano già stati ascoltati come testimoni. La Questura di Milano ha atteso il rientro del numero 20 turco dopo la sosta delle Nazionali – in cui è stato protagonista con la sua compagine, con un rigore sbagliato e uno realizzato nell’ultima sfida di Nations League contro l’Islanda – per domandargli precisamente che tipo di “relazione” avesse con gli associati della Curva Nord nerazzurra, fatto contro anche delle intercettazioni dell’ormai ex capo ultras nerazzurro Marco Ferdico, ora in carcere con l’aggravante mafiosa.
INTER, CALHANOGLU: "VEDEVO GLI ULTRAS, LA SOCIETA' MI DISSE DI NON FARLO"
Calhanoglu – non indagato (anche perché mai favorito dagli “affari” della Curva) all’interno dell’inchiesta, ma sentito come persona informata sui fatti, va ricordato e sottolineato - ha ammesso di aver avuto contatti con Ferdico e gli altri leader della Curva, ma soltanto a “titolo personale”, “per riconoscenza” alla solidarietà ricevuta quando all’epoca del terremoto nel suo Paese, febbraio 2023, era apparso uno striscione con scritto "vicini a Siria e Turchia. Calha uno di noi"e di aver compiuto tale azione nonostante il club di Viale della Liberazione gli avesse fortemente sconsigliato questi incontri (gli era stato chiesto espressamente di evitare qualsiasi contatto) con gli associati della Nord.
Ora, tuttavia, l’attenzione si sposta sulla giustizia sportiva. Infatti, come riporta anche La Gazzetta dello Sport, il turco rischia la violazione dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva e, in particolare, il comma 10, in base al quale “è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”.
Il rischio, come dicevamo, è che la procura Figc possa punirlo almeno con un’ammenda di 20mila euro, ma anche con una squalifica per una o più giornate. Il procuratore federale, Giuseppe Chinè, ha già aperto un fascicolo e il passaggio ufficiale degli atti avverrà quando l’indagine diventerà materialmente più esauriente.
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