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    Caldara sul mercato: tifosi inferociti, ma alla Juve vince la ragion di stato

    Caldara sul mercato: tifosi inferociti, ma alla Juve vince la ragion di stato

    • Gianluca Minchiotti
    Come cambia l'umore dei tifosi! Nell'arco di due settimane si può passare da un estremo all'altro. Dall'acquisto di Cristiano Ronaldo, il colpo del secolo, al possibile ritorno di Leonardo Bonucci, con la contemporanea rinuncia a Mattia Caldara: fra questi due estremi si muovono gioie e dolori dei tifosi della Juventus in questa memorabile estate 2018. 

    In mezzo, Marotta e Paratici: prima elevati al rango di 'divinità' del mercato per l'arrivo di CR7, oggi oggetto di contestazione da parte di una larga maggioranza di tifosi bianconeri, che non si capacitano di come i campioni d'Italia possano riprendere Bonucci, solo un anno dopo il 'tradimento' rossonero. E di come, per favorire il ritorno del figliol prodigo, la Juve possa essere costretta a privarsi del gioiellino Caldara, sul quale si investe, tecnicamente ed emotivamente, società e tifosi, da ormai due anni.

    Non va proprio giù, ai sostenitori della Juve, questa storia. Certo, l'affare Ronaldo resterà negli annali del mercato. Ma quest'altra operazione, dicono i detrattori, rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol per l'immagine degli uomini mercato bianconeri.

    Per chi scrive, la chiave di lettura (se davvero andasse in porto lo scambio Bonucci-Caldara con il Milan) non può che essere una, a livello tecnico, al netto degli eventuali conguagli e di tutte le considerazioni economiche. E la chiave di lettura deriva direttamente dall'acquisto di Ronaldo, ed è anzi determinata proprio dall'arrivo di CR7.

    Se hai preso il calciatore più forte del mondo, che a febbraio compirà 34 anni, non puoi permetterti di aspettare nessuno: intorno a lui ci vuole una squadra in grado di vincere tutto e subito. E in questo contesto Caldara è una scommessa (probabilmente destinata a risultare vincente, ma pur sempre una scommessa), mentre Bonucci è una certezza. L'arrivo di Cristiano Ronaldo, impensabile per tutti (dirigenza Juve compresa) fino a quando non se ne sono presentate le condizioni, 'costringe' Marotta e Paratici a venire a patti con la realtà.

    E se si presenta l'occasione di riavere Bonucci, collaudato e pronto per ri-vincere subito in una squadra costretta a farlo, la ragion di stato impone anche la rinuncia a un giovane come Caldara, destinato probabilmente a diventare un grande, ma che non rappresenta ancora la certezza di essere una garanzia per il presente.

    E' questa la ragion di stato bianconera. Ed è sempre stato così nella storia della Juve: il mercato non lo hanno mai fatto i tifosi.  

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