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    Caldara: 'Juve, non posso sbagliare. Spero di essere pronto, ce la farò'

    Caldara: 'Juve, non posso sbagliare. Spero di essere pronto, ce la farò'

    Mattia Caldara, difensore dell'Atalanta e promesso sposo della Juventus, ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale: "Sono stati due anni molto importanti all'Atalanta, l'inizio è stato complicato, sia per i metodi di allenamento di Gasperini che per la differenza con la Serie B. Poi è arrivata la chiamata della Juventus, ma ho fatto bene ad aspettare. Spero di essere pronto adesso, in bianconero non si può sbagliare. L'Europa League con l'Atalanta mi è servita, le partite sono molto diverse e per questo sono cresciuto, anche a livello fisico. Mancini? Abbiamo fatto pochi allenamenti, ma ho capito che è un grande allenatore. I suoi metodi sono diversi da quelli di Gasperini. Mancini vuole presenza in zona palla e vuole la squadra stretta e corta. A Bergamo giocavamo a tre e il gioco cambia, sia in possesso che in non possesso".

    SULLA JUVE - "Punti in comune con Scirea? Lui è un mostro sacro. Spero di fare bene alla Juve e in Nazionale, sono orgoglioso di essere arrivato a questo punto e voglio migliorarmi ancora tanto. Devo dimostrare ancora tanto e spero di farlo il prossimo anno. Se sento più la sfida in Nazionale o alla Juve? Chiaramente tutte e due. So che i compiti saranno ardui, ma voglio dimostrare di potercela fare. Se mi preoccupa il percorso di Rugani? Daniele ha trovato spazio quest'anno, so che all'inizio sarà difficile, ma voglio dimostrare il mio valore. Mi metterò a disposizione della squadra. Voglio imparare tanto, sono un ragazzo che cerca sempre di apprendere dai più forti. Garantirò sempre il mio impegno in campo. Se ho parlato coi giocatori della Juve? Poco, sto chiedendo informazioni adesso e ho capito che c'è una mentalità importante e tanta voglia di vincere. Mi dispiace non poter giocare con Buffon? Ovviamente sì, fa piacere a tutti giocare con una leggenda come lui. Ha dato tanto al calcio italiano e alla Juve".

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