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Caldara: 'Infortuni? Mi mancava qualcosa, ora sarò più forte. Maldini mi è sempre stato vicino'
C'è un mercato che è appena partito in casa Milan, che porterà con sé altri volti nuovi dopo Krunic e che probabilmente vedrà la partenza di qualcuno degli attuali componenti della rosa, ma tra i giocatori più attesi nella prossima stagione c'è anche chi quella appena conclusa l'ha vissuta da totale comprimario, complice la sfortuna. Parliamo di Mattia Caldara, centrale difensivo arrivato l'estate scorsa dalla Juventus nell'ambito dell'operazione Higuain-Bonucci e fermato da due gravi infortuni, l'ultimo la rottura del crociato del ginocchio sinistro ad aprile, che non gli hanno consentito di essere protagonista nella sua esperienza in maglia rossonera. In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, confida le sue sensazioni e soprattutto racconta come procede il recupero, nella clinica romana Villa Stuart.
"Sto sempre meglio. Sono qui da un mese e mezzo e ho cominciato a fare lavori sul campo: corsette, conduzioni ed esercizi di stabilità. Tra pochi giorni avrò un controllo, poi farò una breve vacanza a Mykonos in attesa di tornare a Milanello. Ho capito cosa mi mancava a livello fisico: il secondo infortunio, quello al ginocchio, è stata una fatalità, ma il primo (lesione parziale del tendine achilleo e lesione della giunzione mio-tendinea del muscolo gemello mediale del polpaccio destro, ndr) fu in parte dovuto alla mancanza di elasticità e ho lavorato molto per risolvere questo problema. Non sono mancati i momenti di sconforto, ho anche pianto da solo qualche volta".
Sul Milan e il rapporto con Maldini: "Paolo mi ha sempre parlato tanto e ogni volta sento la sua fiducia. Avere davanti uno che ha fatto la storia del Milan è un grande stimolo. Mi ha chiamato anche dopo l’infortunio, è sempre molto presente. Il passaggio dalla Juve? Furono giorni frenetici, ho saputo tutto un paio di giorni prima della conclusione. Stavo ancora cercando di inserirmi nella Juve e all’improvviso cambiò tutto. Non fu facile affrontare quel momento. I tifosi del Milan mi accolsero benissimo e mi dispiace molto non aver ancora ripagato la loro fiducia".
"Sto sempre meglio. Sono qui da un mese e mezzo e ho cominciato a fare lavori sul campo: corsette, conduzioni ed esercizi di stabilità. Tra pochi giorni avrò un controllo, poi farò una breve vacanza a Mykonos in attesa di tornare a Milanello. Ho capito cosa mi mancava a livello fisico: il secondo infortunio, quello al ginocchio, è stata una fatalità, ma il primo (lesione parziale del tendine achilleo e lesione della giunzione mio-tendinea del muscolo gemello mediale del polpaccio destro, ndr) fu in parte dovuto alla mancanza di elasticità e ho lavorato molto per risolvere questo problema. Non sono mancati i momenti di sconforto, ho anche pianto da solo qualche volta".
Sul Milan e il rapporto con Maldini: "Paolo mi ha sempre parlato tanto e ogni volta sento la sua fiducia. Avere davanti uno che ha fatto la storia del Milan è un grande stimolo. Mi ha chiamato anche dopo l’infortunio, è sempre molto presente. Il passaggio dalla Juve? Furono giorni frenetici, ho saputo tutto un paio di giorni prima della conclusione. Stavo ancora cercando di inserirmi nella Juve e all’improvviso cambiò tutto. Non fu facile affrontare quel momento. I tifosi del Milan mi accolsero benissimo e mi dispiace molto non aver ancora ripagato la loro fiducia".