Calcioscommesse: preso Sulic, uno dei capi dell'organizzazione
Per un equivoco dovuto ad un'interpretazione errata di comunicazioni dell'Interpol fatte durante un convegno a Kala Lumpur, sembrava che a Milano stesse arrivando Dan Tan, l'uomo che tira le file del sodalizio criminale che ha influenzato decine e decine di partite in Italia. Poi la spiegazione: "A Malpensa manette al capo degli scommettitori zingari".
Per molte ore si era diffusa la notizia che a Milano stesse arrivando Dan Tan, il capo dell'organizzazione che da Singapore gestiva il vorticoso giro del calcioscommesse in Italie e In Europa. Su Tan Seet Eng, conosciuto come Dan Tan, pende un mandato di cattura internazionale spiccato dalle procure che stanno indagando sul calcioscommesse in Italia.
Ma l'equivoco è stato chiarito in mattinata ed è attribuibile all'errata interpretazione di un'agenzia di stampa delle comunicazioni fatte dall'Interpol di Kuala Lumpur, durante un convegno. In realtà, all'aeroporto di Malpensa, gli agenti dello Sco hanno preso in consegna Admir Sulic, uno dei componenti del cosiddetto gruppo degli scommettitori zingari, nei cui confronti era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare, nel dicembre dell'anno scorso, nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse.
Dell'arrivo di Sulic allo scalo lombardo si era saputo nella giornata di ieri. L'uomo era anche colpito da un mandato di cattura internazionale e, negli ultimi tempi, si trovava a Singapore. Dal paese asiatico, secondo la ricostruzione degli inquirenti cremonesi, era diretto il sistema delle scommesse illecite. Sulic sarà poi portato a Cremona dove, nei prossimi giorni, sarà interrogato dal gip Guido Salvini su ordine del quale è stato arrestato.
Gli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Cremona, hanno accertato che Sulic aveva acquistato un biglietto aereo per un volo Singapore-Milano, con l'intenzione di costituirsi alle autorità italiane, confermata anche da comunicazioni pervenute dal proprio difensore di fiducia. Dalle indagini è emerso il suo diretto coinvolgimento nel gruppo criminale transnazionale, composto da singaporiani e soggetti dell'area balcanica, dedito tra le altre cose alla alterazione di competizioni calcistiche nei campionati professionistici italiani, nel corso della stagione sportiva 2009-2010 e 2010-2011.