«Per quanto ci riguarda il deferimento per il calcioscommesse lo viviamo come una 'scottaturà, anche se siamo tirati in ballo in maniera molto defilata e direi anche inconsistente come tipo di accusa. Se poi la guardo dal punto di vista della Procura federale la vedo come un atto dovuto». Così il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi commenta l'inserimento del suo club nella vicenda. «Per quanto ci riguarda - prosegue Corsi - da quello che si legge nel verbale della procura non ci sono riscontri se non illazioni, il tipo di accusa è molto lieve rispetto a tutte le altre. Secondo noi ci sono le condizioni per essere tranquilli, sotto tutti i punti di vista». Corsi spiega anche i motivi: «Primo perchè il risultato era ininfluente in quella gara per entrambe le squadre (Empoli - Grosseto 2-2, campionato di serie B, ultima giornata 30 maggio 2010, con squadra salve e senza obiettivi ndr.), essendo anche l'ultima di campionato. Ed è evidente che non abbiamo tratto vantaggio da un eventuale illecito organizzato a nostra insaputa. Poi non si parla di giocatori dell'Empoli». Verso il giocatore Filippo Carobbio, che ha chiamato in causa l'Empoli Corsi conferma la volontà di richiedere un risarcimento danni: «La richiesta di risarcimento danni verso il giocatore è un atto dovuto anche a tutela dei nostri soci, del club e dei tifosi. Questo signore, oltre a rispondere per quello che ha fatto, dovrà rispondere anche per quello che ha detto. Non so quante energie economiche eventualmente potremo chiedere, sicuramente da devolvere in beneficenza».