Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte: 'Sapeva delle combine'
Scotta la gara dei toscani col Novara: c'era l'accordo per l'over.
Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte: "Sapeva delle combine".
L'ex giocatore del Siena, allenato lo scorso anno dall'attuale tecnico della Juventus, lo ha detto al procuratore federale Palazzi e al pm Di Martino che lo arrestò.
(Gazzetta dello Sport)
C’è chi, fra gli investigatori federali, si avvicina allo scandalo scommesse come in presenza di un vulcano in perenne eruzione. Fra gli atti (migliaia) e i verbali, emergerebbe anche una citazione fino ad ora inedita. A fare il nome di Antonio Conte come di tecnico informato dei fatti sarebbe stato l’ex giocatore del Siena e grande pentito Filippo Carobbio nella sua audizione in via Po a Roma il 29 febbraio scorso e nelsuosecondointerrogatorio davanti al pm di Cremona Roberto Di Martino. Perché il riferimento a Conte? Secondo quanto avrebbe detto Carobbioagliinquirenti,delfattoche la sfida Novara-Siena del 1° maggio scorso fosse oggetto di proposta indecente sarebbe venuto a conoscenza anche l’attuale allenatore della Juve, un campionato fa a Siena.
Niente di penalmente rilevante. Nessun coinvolgimento diretto,masoltantoilracconto di un pentito, episodi ancora in cerca di riscontri: Conte potrebbe esser chiamato dalla procura della Figc a fine stagione per chiarire frasi o parole fatte mettere a verbale da Carobbio perché, per le norme del pallone, venire a conoscenze di qualcosa di non consentito e non denunciarlo può configurare l’omessa denuncia(almeno6imesi di squalifica in casi del genere è quanto prevede il codice di giustizia sportiva).
Il Siena, fra i club al centro dell’inchiesta, è la societàpiùspallealmuroper il numero dei tesserati o ex già ascoltati (sei) e per la qualità dei convocati dal pm Palazzi in procura (fra questi lo stesso patron bianconero Mezzaroma, atteso a Roma giovedì prossimo). L’eventuale coinvolgimento di Conte, però, non è legato al possibile destino sportivo del Siena e per questo, qualora gli uomini di Palazzi decidessero di ascoltarlo, non sussistono motivi di urgenza.
Lo scandalo scommesse va avanti con un calendario ormai stabilito. «I giocatori interrogati sono sereni? Noi parleremo con i deferimenti...», così, ieri, Palazzi. E i rinvii a giudizio saranno pronti nelle ore precedenti o immediatamente successive al 1° maggio con il via al processo sul primo filone di Scommessopoli intorno alla metà del prossimo mese in modo da consumare i due gradi di giudizio prima dell’inizio degli Europei.
Almeno 11 sono al momento i club di A coinvolti, decine i giocatori o gli ex calciatori, ma anche i dirigenti: un numero di possibili deferiti che potrebbe portare la Federcalcio a chiedere l’utilizzo degli spazi all’interno dello stadio Olimpico come sede dei maxi-processi.
Lo scandalo sulle scommesse, intanto, ha riaperto con forza il dibattito sulla responsabilità oggettiva. La Lega Calcio, nella sua assemblea di ieri a Milano, ha deciso di dar vita ad un comitato ristretto composto dall’avvocato Briamonte della Juve, da quello del Milan Cantamessa e dell’Udinese Campoccia per studiare se e come attuare in futuro una diversa applicazione del principio che punisce i club per colpe dei propri tesserati se quest’ultimi hanno penalizzato le società. «Si può studiare tutto, ma non bisogna dimenticare mai che i regolamenti li approva poi il Coni e la responsabilità oggettiva resta un caposaldo: nessuno può pensare di cambiarla a procedimenti in corso», ha precisato il numero uno dello sport italiano Gianni Petrucci, da sempre contrarissimo ad ogni possibile modifica del principio messo in dubbio da più di un club coinvolto nell’inchiesta scommesse.
(La Stampa)