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    Calcioscommesse Bari:| 'Ho preso soldi per perdere'

    Calcioscommesse Bari:| 'Ho preso soldi per perdere'

    Il pentito, ex Bari, sentito per 2 ore: tutto confermato. Conte informato delle combine? Secondo lui, no. E oggi in Procura è il turno di Gillet.
    Esposito: «Ho preso soldi per perdere».
    È durata due ore, nella nuova sede della Procura federale, l’audizione dell’ex calciatore del Bari Marco Esposito, accompagnato dall’avvocato Angelo Dibenedetto. Due ore nelle quali Esposito ha di fatto confermato quanto già raccontato a Bari nell’ora e mezza di interrogatorio davanti ai magistrati Ciro Angelillis e Giuseppe Dentamaro che, sotto la direzione del capo della Procura Antonio Laudati, hanno condotto le indagini sul calcioscommesse e sulle combine delle partite giocate dal Bari. Oggi tocca a Gillet, ex portiere del Bari ora al Torino.


    Le accuse Marco Esposito era stato sentito una prima volta a Bari il 9 agosto, masi era avvalso della facoltà di non rispondere, in seguito era tornato nel capoluogo pugliese dopo aver cambiato avvocato il 3 ottobre. «Io ho bisogno di parlare», spiega ai magistrati per indicare la sua volontà a collaborare. E le sue accuse sono precise per entrambe le partite per le quali da ieri la Procura federale sta indagando: Bari-Treviso (dell’11 maggio 2008) e Salernitana-Bari (del 23 maggio 2009). In particolare relativamente a Bari-Treviso dice: «Io ho preso soldi per perdere la partita. C’erano delle persone che non volevano fare quella combine, come Cristian Stellini». E dice anche chi aveva portato a lui i soldi. «Ricordo che si chiuse la porta dello spogliatoio, penso il giorno prima della partita, di venerdì mattina. Giocai la partita, poi passò da casa mia Ivan Raijcic che mi diede 20 mila euro. Io abitavo sul lungomare a Bari». Inguaia anche la dirigenza del Treviso perché spiega ai magistrati baresi: «Sono quasi sicuro che i soldi provenissero dalla società del Treviso». Sull’altra partita è anche più preciso quando racconta che lui e Stellini in un primo tempo avevano proposto alla squadra di «regalare» la vittoria alla Salernitana. «Lo dicemmo ai ragazzi e loro ci dissero che senza soldi avrebbero giocato per vincere. La mattina del sabato si sbloccò tutto. Per De Vezze e Guberti i soldi (150 mila euro) erano pochi». Ma sempre esclude che l’allenatore (Conte per entrambe le partite) fosse informato delle combine.


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