Calciopoli, una fine sbagliata
Mario Sconcerti su Corriere.it riprende il tema trattato nel corsivo apparso questa mattina sull'edizione cartacea del Corriere della Sera.
"Lo scudetto resta all’Inter, la storia dal punto di vista calcistico è definitivamente chiusa. Personalmente come fine non mi soddisfa. Non entro nel merito. Quello abbiamo visto che è impossibile da gestire, ognuno resterà sempre della propria idea".
"Ma i dirigenti di un’azienda con oltre trenta milioni di clienti non possono permettersi di lasciare agli avvocati le loro decisioni. Gli avvocati danno pareri, i dirigenti hanno poi il dovere di assumersi la responsabilità di decidere, anche se è un rischio, qualunque decisione sia. La decisione rappresenta proprio questo, personalizzare un regola, andarle dentro e oltre, farsene carico".
"Non esiste più un governo del calcio, ma solo una gestione aritmetica. Dire che i pareri legali consigliavano di agire così significa affidare la più grande decisione del calcio ai codici, non agli uomini. Ne viene fuori qualcosa di freddo, di indistinto, di amaro, soprattutto di inutile".
"L'unica speranza è che ora sia finita e si riparta da zero sperabilmente tutti insieme".