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    Calciopoli: Radiazione? Allora revisione

    Calciopoli: Radiazione? Allora revisione

    Un giorno ci dovranno spiegare chi e perché non vuole che il processo penale di Calciopoli arrivi a sentenza. Gli ostacoli, le trappole e le imboscate dissemi­nate sulla strada per la verità (almeno quella giudiziaria) iniziano, infatti, a essere sospetti. E la prescrizione è un fantasma che spaventa soprattutto gli imputati, dopo un dibattimento che ha smontato l’impianto accusatorio, parso così inattaccabile nel 2006. E mentre i dietrologi si scatenano, la Figc deferisce per il procedimento di radiazione Mazzini, Moggi e Girau­do. Secondo una nuova leggina federale, studiata ad hoc, si dovranno presentare davanti alla Disciplinare che do­vrà decidere sulla famigerata “proposta di radiazione” rimasta pendente dal 2006 e sulla quale non si potrà sentenziare, nonostante i codicilli, senza tenere conto dei fatti emersi nel processo di Napoli che - sentenza o no ­sono già agli atti della conclusa fase istruttoria.


    E sono prove formate, non ipotesi d’accusa come quelle che con­dannarono la Juventus cinque anni fa. I Insomma, il di­battimento per le radiazioni potrebbe trasformarsi in una ghiotta occasione per rianalizzare Calciopoli, in am­bito federale e alla luce di uno scenario completamente diverso rispetto a cinque anni fa. Un’occasione per la Figc che può finalmente svincolarsi dalla giustizia ordi­naria della quale dal 2006 è stata fin qui schiava e riaf­fermare l’orgogliosa indipendenza di quella sportiva, una volta veloce ed efficiente. E chissà che la verità di­svelata in aula, ma che ora è intrappolata nelle grane del tribunale di Napoli, non venga finalmente liberata dal­la Federcalcio. Sarebbe una bella mossa. Forse troppo?


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