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    Calciopoli non finisce mai: il PM riapre il fronte

    Calciopoli non finisce mai: il PM riapre il fronte

    • Michele Troiano
    Calciopoli non finisce mai. Lunedì sera su TeleLombardia è andata in onda un’intervista esclusiva dove il capo dei PM di Calciopoli, Giandomenico Lepore, ha svelato un retroscena  clamoroso . “Noi abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra di Serie A e stavamo arrivando a un’altra squadra milanese. E, tolta il Milan, resta l’Inter no? Però molti verbali vennero rubati e pubblicati in un vero e proprio volumetto e questo rovinò l’indagine. La Juventus fu la prima della quale accertammo delle responsabilità, ma gli imbrogli non erano solo della Juventus. E c’era anche un 
    importante giro di soldi".

    Nel 2011 Lepore parlando a Tuttosport rivelò: "Sapevo che la Juve era sotto inchiesta, ma anche che qualcuno voleva tirare in ballo altre squadre. Ad esempio, quando chiedevo lumi sull’Inter, perché sentivo lamentele sull’inesistenza di intercettazioni relative a questa squadra, i miei colleghi mi rispondevano sempre che non c’erano elementi a sostegno di quelle voci. Gli elementi a disposizione dell’inchiesta erano quelli e basta, mentre gli altri avevano poca consistenza dal punto di vista penale. Certo, se avessimo potuto portare avanti le indagini così come stavamo facendo... ". Ora a distanza di tre anni il pm ritorna sulla questione: “ad un certo punto c’è stata una fuga di notizie, con tutte le intercettazioni pubblicate sull’allegato di un settimanale, in quel preciso istante la nostra inchiesta fu bruciata. La fuga di notizie avviene da persone estranee che hanno, però, interesse a bloccare le indagini. E se non potemmo portare avanti altri aspetti di quell’inchiesta è perché dopo quella pubblicazione i telefoni cominciarono a tacere".

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