Calciopoli, in Tribunale stretta di mano tra Moratti e Moggi
SOLO UNO SCHERZO - Sollecitato dall’avvocato difensore di Moggi, Prioreschi, l’ex presidente nerazzurro ha chiarito, davanti al giudice Oscar Magi, della quarta sezione penale, il senso delle telefonate con l’allora designatore, Paolo Bergamo: "Le sue chiamate, che io non ho mai fatto e che ho sempre ricevuto, sembravano uno scherzo, una presa in giro, perché si voleva far credere ci fosse un clima di simpatia nei confronti dell’Inter e che dopo dieci anni nei quali non ci era stato possibile vincere il clima fosse cambiato. Io ho sempre risposto solo per una questione di educazione e di cortesia".
TUTTO ALLA LUCE DEL SOLE - "Alcune volte andavo nello spogliatoio dell’arbitro dopo la gara, perché così ci era stato chiesto anche dalla Federcalcio. Era sempre presente un funzionario dell’Ufficio Indagini, è stato fatto tutto alla luce del sole".