Calciopoli: Ecco perchè Moratti è convinto che lo scudetto 2006 non verrà tolto all'Inter
A mano a mano che si avvicina il 18 luglio, giorno del Gran Consiglio Federale, l'Inter si prepara a difendere con le unghie e con i denti lo scudetto 2006 che le fu assegnato a tavolino dal commissario straordinario Guido Rossi, ex consigliere d'amministrazione nerazzurro nonchè ex presidente di Telecom, carica che riassunse il 15 settembre 2006 dopo essersi dimesso dal ruolo cui era stato chiamato in Via Allegri
Domani, Palazzi consegnerà il suo rapporto ad Abete e chissenefrega se la scadenza del 30 giugno, indicata dallo stesso presidente federale non sarà stata rispettata: l'importante è rinviare sempre e comunque, perdere tempo, procrastinare. Le indiscrezioni di stamane dicono che l'orientamento Figc sia revocare il titolo all'Inter, ma non restituirlo alla Juve, non assegnandolo a nessuno, come già deciso per il 2005. La formula della prescrizione, invece, dovrebbe consentire al consiglio federale di archiviare il capitolo relativo alle telefonate a designatori e arbitri effettuate dall'allora presidente interista Giacinto Facchetti. Le chiamate sono relative alla stagione 2004-2005: le norme del codice di giustizia sportiva, in vigore all'epoca dei fatti, stabiliscono che la prescrizione scatti dopo due anni per le società e dopo quatro anni per i tesserati. Lo scudetto 2006 fu attribuito alla società nerazzurra in base al principio "dell'assoluta trasparenza etica", che gli avvocati di Moggi e la Juve hanno pesantemente attaccato producendo le nuove intercettazioni davanti al Tribunale penale di Napoli.
Moratti non accetta assolutamente lo scenario prefigurato ed è intenzionato a dare battaglia in ogni sede legale. Sportiva e non. Se il 18 luglio il consiglio federale revocasse lo scudetto 2006, l'Inter ricorrerebbe all'Alta Corte di giustizia del Coni e, in subordine, al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato: in tal caso, dovrebbero esprimere un giudizio sul merito delle motivazioni della revoca.
Il presidente dell'Inter taglia corto: "Revocarci lo scudetto? Non considero che possa succedere una cosa di questo genere. Non possono chiedere la revoca, non la considero una cosa normale e giusta". Moratti è più che mai convito che nelle telefonate di Facchetti non ci fosse nessun dolo, piuttosto la volontà di proteggere l'Inter dalle trappole di un sistema pesantemente falsato. La Juve, che ha presentato il suo ricorsonin data 10 maggio 2010, è convinta esattamente del contrario e cioè che, nei rappoprti con gli arbitri e con i designatori, l'Inter facesse come facevano come molte altre società. La sensazione, sempre più netta, è che Calciopoli non finirà affatto il 18 luglio.