Calciopoli al bivio: ecco cosa accadrà
Entro undici giorni la Juventus presenterà il suo ricorso contro la non-decisione del Consiglio Federale sulla revoca all’Inter dello scudetto 2006 (e per questo il club ha acquisito il verbale della riunione del 18 luglio). Ci sono sempre più indizi che lo farà presso l’Alta Corte del Coni, anche se una decisione non è stata ancora ufficializzata e, al momento, ci si attiene ai proclami di Andrea Agnelli che ha annunciato battaglie in ogni sede e paventato la minaccia di chiedere danni per centinaia di milioni. Il percorso in sede di giustizia sportiva, in questo momento, vede il passaggio al Coni (Alta Corte, appunto, o Tnas). Poi la Juventus potrebbe andare avanti con la giustizia ordinaria, rappresentata dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato, ma non sono da escludere le corti europee. In Corso Galileo Ferraris si preparano a una lunga guerra che inizierà in settembre, quando il ricorso in sede di giustizia sportiva verrà preso in considerazione - se la strada sarà quella - dall’Alta Corte. Presumibilmente dopo che gli stessi giudici si saranno espressi sulle radiazioni di Moggi, Giraudoe Mazzini. I ricorsi dei tre sono già stati presentati e i loro casi saranno analizzati nella prima metà di settembre. Un passaggio importante, perché se l’Alta Corte dovesse cancellare le radiazioni inflitte dalla Figc, sulla base delle nuove prove emerse nel processo di Napoli e che la Federcalcio ha ignorato nei procedimenti contro gli ex dirigenti juventini e l’ex vicepresidente federale, darebbe un chiaro segnale. Se dopo l’ormai famosa relazione di Palazzi, che ha riconosciuto la colpevolezza di soggetti usciti indenni dalla Calciopoli 1.0 del 2006, pure i giudici del Coni ammettessero l’esistenza di uno scenario differente, si preparerebbe un terreno fertile per l’articolo 39 e la revisione dei processi sportivi.